Quattro ex membri del consiglio di amministrazione di Intel propongono una mossa drastica per affrontare la crisi dell’azienda. Ovvero dividere le sue attività. Secondo David Yoffie, Reed Hundt, Charlene Barshefsky e Jim Plummer, separare la produzione dalla progettazione dei chip potrebbe essere la chiave per ridare slancio all’ azienda. L’idea, esposta su Fortune, mira a trasformare Intel in due entità indipendenti. In questo modo, l’unità di produzione potrebbe attrarre nuovi clienti senza la competizione diretta della parte progettuale. Mentre quest’ultima potrebbe concentrarsi su nuovi prodotti, senza il pensiero dei costi di produzione.
Secondo gli ex-dirigenti, questa strategia potrebbe rappresentare un vantaggio non solo per Intel. Ma per l’intera sicurezza nazionale americana, che rischia di diventare eccessivamente dipendente da produttori esteri come TSMC. Se l’azienda decidesse di adottare questa strada, la nuova divisione produttiva sarebbe più libera di attrarre nuovi clienti. I quali attualmente preferiscono evitare un concorrente come Intel. Intanto, la divisione progettuale potrebbe dedicarsi all’innovazione. Dunque senza doversi occupare delle operazioni di fabbricazione.
Gli ex amministratori ritengono che, per evitare ulteriori perdite e mantenere una capacità produttiva americana, Intel potrebbe avvalersi del CHIPS Act. Ovvero un fondo stanziato per rafforzare l’industria dei semiconduttori negli Stati Uniti. Il supporto governativo, suggeriscono, potrebbe facilitare la transizione e rafforzare la competitività americana contro rivali asiatici. La situazione attuale vede infatti gli Stati Uniti fortemente dipendenti da TSMC. La quale concentra la sua produzione in Taiwan, un punto sensibile dal punto di vista geopolitico.
La proposta, ispirata a una strategia simile adottata da AMD nel 2009 con la nascita di GlobalFoundries, presenta però delle sfide. Le difficoltà finanziarie di GlobalFoundries, che ha accumulato importanti perdite, sono un esempio dei rischi della divisione. In più, qualora Intel decidesse di affidarsi a TSMC per la produzione, la nuova fonderia si troverebbe in difficoltà. Ad ogni modo, per gli ex-dirigenti, questo rischio va corso per garantire l’indipendenza tecnologica e rafforzare la catena di fornitura americana.