Ricaricare lo smartphone di notte potrebbe essere molto pericoloso. I rischi non riguardano esclusivamente la durata della batteria ma la salute di ognuno di noi. Più volte sono stati offerti suggerimenti e piccoli consigli su quali sarebbero i momenti nei quali è maggiormente opportuno ricaricare lo smartphone ma alla base di tali accorgimenti c’è sempre stata la volontà di proporre delle piccole pratiche quotidiane tramite le quali poter preservare la capacità della batteria del dispositivo. Questa volta sono i Vigili del fuoco a esprimersi, consigliando vivamente di ricaricare lo smartphone soltanto quando è possibile supervisionarlo, evitando dunque gli orari notturni.
Perché ricaricare lo smartphone di notte è pericoloso?
Il motivo per il quale i Vigili del fuoco di Montreal suggeriscono di non ricaricare lo smartphone di notte riguarda principalmente la possibilità che la batteria dello stesso subisca dei danni dando vita a incendi che, nel cuore della notte, potrebbero non essere subito evidenti agli utenti. Il consiglio, infatti, è quello di procedere con la ricarica soltanto quando è possibile controllare il dispositivo e verificarne l’integrità così da poter intervenire tempestivamente ed evitare il peggio.
Inoltre, alcuni consigli da seguire per poter utilizzare in totale sicurezza i propri dispositivi prevedono al bisogno il cambio della batteria usurata con una nuova; l’utilizzo di caricabatterie originali o comunque certificati e di qualità; effettuare la ricarica soltanto poggiando il telefono su una superficie solida; optare in casa per dei rilevatori di fumo.
Abituarsi ad attuare alcuni accorgimenti apparentemente banali durante la propria quotidianità può dimostrarti una pratica utile e potenzialmente salvavita. Il nostro consiglio, dunque, è quello di usare sempre con moderazione smartphone e tecnologie varie evitando così di dover ricorrere necessariamente alle ore notturne come momento da dedicare alla ricarica. Inoltre, ricordiamo che mantenere il proprio smartphone al di sopra del 20% di autonomia sfiorando un’autonomia massima dell’80% potrebbe essere condizione ottimale al fine di mantenerne inalterata la capacità per un maggior tempo possibile.