Google Calendar sta per ricevere un nuovo aggiornamento. Si tratta della versione 2024.42.0-687921584 che introduce due novità interessanti. Eppure, quest’ultime hanno fatto emergere alcune perplessità. La prima novità riguarda i cosiddetti “flair”. Si tratta di illustrazioni automatiche che appaiono accanto a eventi specifici, come compleanni, cene o festività. Tali immagini vengono attivate automaticamente attraverso parole chiave quali “caffè” o “cinema” utilizzate durante la creazione dell’evento.
Sono inclusi anche “flair” tematici che si adattano a festività e stagioni. La funzione è stata introdotta da Google per migliorare l’aspetto estetico e funzionale dell’app. Sembra però che l’azienda di Mountain View non abbia considerato le esigenze di chi preferisce una visione più essenziale.
Google modifica la sua app Calendar
La disattivazione delle illustrazioni è attualmente disponibile solo per i display con oltre 600 DPI, come tablet di alta qualità. È però probabile che la funzione venga ampliata anche per altri dispositivi. La possibilità di scelta conferma la volontà di Google di offrire un’esperienza personalizzabile, consentendo a ciascun utente di optare per un’interfaccia più minimale o più vivace in base alle preferenze.
La seconda novità riguarda l’integrazione delle funzionalità di Google Tasks direttamente in Calendar. Al momento, Calendar visualizza le attività provenienti da Tasks, ma ogni modifica o intervento rimanda all’app specifica. Tale aggiornamento sembra mirare a una maggiore autonomia di Calendar, che potrebbe in futuro permettere agli utenti di modificare le attività di Tasks senza dover uscire dall’applicazione principale.
Se Calendar dovesse integrare a fondo tutte le funzionalità di Tasks, quest’ultimo potrebbe diventare superfluo. Situazione che potrebbe aprire la strada a una possibile fusione delle due app. La direzione che Google intende prendere in questo senso rimane però incerta. Ciò soprattutto considerando le recenti estensioni di Gemini compatibili sia con Calendar sia con Tasks. Entrambe le funzioni in arrivo, dunque, hanno sollevato delle perplessità. Non resta che attendere e scoprire come Google interverrà a riguardo.