La rete di spionaggio scoperta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano ha dell’incredibile. Per dimensioni, diramazioni e volume dei dati trafugati tramite il software “Beyond“, è una vera minaccia alla sicurezza e alla privacy di molte personalità pubbliche, inclusi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e figure politiche di spicco. A capo del gruppo hacker “Campo Volo” troviamo Nunzio Samuele Calamucci, un consulente informatico che, assieme alla società di investigazioni Equalize Srl, ha costruito un sistema in grado di accumulare informazioni riservate da banche dati istituzionali. Equalize è una società collegata ad Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, e all’ex poliziotto Carmine Gallo, un tempo stimato per il suo ruolo nelle forze dell’ordine.
Gli 800.000 fascicoli sottratti dal Sistema d’Indagine informatico del Ministero dell’Interno (Sdi) sono stati descritti dalla procura di Milano come un pericolo per la democrazia italiana. Nei dossier emergono i nomi di Mattarella, Ignazio La Russa, Matteo Renzi e Letizia Moratti, tra gli altri. Il pubblico ministero Francesco De Tommasi ha chiesto il carcere per i coinvolti e definito i soggetti “pericolosissimi”, capaci di ricattare cittadini e influenzare dinamiche pubbliche e giudiziarie. Al Quirinale non è ancora arrivata una risposta ufficiale, ma il caso ha già scatenato polemiche.
Tra gli scopi della rete criminale sembra esserci quello di danneggiare avversari politici ed economici, favorendo figure vicine a Pazzali. In un episodio risalente al 2022, Pazzali avrebbe chiesto informazioni sulla candidata Letizia Moratti e sul suo entourage per identificare eventuali “soggetti di interesse”. La mole di dati rubati, ben 15 terabyte, sembra aver permesso un monitoraggio costante non solo degli avversari ma anche di collaboratori e colleghi. Addirittura, Pazzali avrebbe utilizzato il software per sorvegliare l’amministratore delegato della Fiera di Milano, Luca Palermo, accusato di resistere alle sue richieste.
Questi dossier sono solo la punta dell’iceberg. In uno dei casi più emblematici, Pazzali avrebbe offerto all’amministratrice delegata di Amazon per l’Italia e la Spagna, Mariangela Marseglia, l’uso di Equalize per difendersi da una presunta accusa di frode fiscale.
Il successo di questa rete di spionaggio sembra basarsi su una profonda infiltrazione nel sistema. Grazie a una “talpa” all’interno dei servizi segreti, Calamucci riusciva a ottenere documenti riservati, compresi quelli riguardanti il terrorismo internazionale. Il Ministero dell’Interno ha avviato un’indagine interna, mentre la Polizia Postale è al lavoro per capire come sia stata compromessa la sicurezza del database. Secondo le stime, le società legate al gruppo hacker avrebbero accumulato profitti illeciti per oltre 3,1 milioni di euro, di cui 2,3 milioni solo da Equalize.