È indiscutibile ad oggi che l’apporto dell’intelligenza artificiale si stia dimostrando fondamentale in svariati ambiti. Allo stesso tempo non si può discutere anche il fatto che l’AI sia grande motivo di preoccupazione per più persone, a partire da chi ha paura di perdere il lavoro a causa sua fino ad arrivare a chi invece ai vertici ha capito quale potrebbe essere il più grande problema. Stando a quanto riportato infatti dal 2030 in avanti, l’intelligenza artificiale potrebbe produrre milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno.
Uno studio recente infatti ha preso in esame una possibilità del genere, tirando fuori alcuni dati importanti. Entro il 2030, ogni anno, l’AI potrebbe generare una quantità di rifiuti elettronici pari a 10 miliardi di iPhone. Si tratta di un numero molto alto e che a primo impatto impressiona, facendo di diritto riflettere su quanto il danno possa essere grande.
AI “sporcacciona”: l’intelligenza artificiale potrebbe generare rifiuti elettronici in quantità, sarà come buttare via 30 miliardi di iPhone
I ricercatori hanno studiato diversi scenari in merito a questa questione che di certo non è di poco rilievo. Facendo un’analisi della velocità con cui l’AI potrebbe crescere e quante risorse sarebbero necessarie per sostenerla, è venuto fuori il dato preoccupante: ad oggi si producono circa 2.600 tonnellate di rifiuti elettronici ogni anno ma entro il 2030 si potrebbe arrivare a una cifra tra 400.000 e 2,5 milioni. Una crescita così spiccata dei volumi è dovuta al momento alla breve durata dei dispositivi dedicati. In questo caso infatti il ricambio è molto rapido, con i prodotti elettronici che vengono immediatamente rimpiazzati da quelli più all’avanguardia.
Fortunatamente, i ricercatori suggeriscono alcuni modi per ridurre questi rifiuti. Ad esempio, i componenti e i server obsoleti potrebbero essere riutilizzati invece di essere buttati. Anche migliorare l’efficienza del software potrebbe far durare di più i dispositivi. Inoltre, aggiornare i dispositivi con chip più recenti può ridurre i rifiuti, perché con apparecchi più potenti serve meno attrezzatura per fare lo stesso lavoro. A tal proposito sono in elaborazione delle strategie di riciclo.