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Rivelazioni su una rete di spionaggio: il caso Equalize e il Sdi

La recente attività di spionaggio politico condotta da Enrico Pazzali, Carmine Gallo e Samuele Calamucci ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla sicurezza e alla privacy in Italia. La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha definito questi eventi come un pericolo per la democrazia del Paese, evidenziando un fenomeno crescente di rivendita di informazioni riservate da banche dati pubbliche a società private. A seguito di queste rivelazioni, il Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, ha annunciato la creazione di una task force interdipartimentale per migliorare le garanzie di protezione delle banche dati.

 

La rete di spionaggio di Equalize

Il fenomeno della rivendita di informazioni sta crescendo, con società come Equalize che offrono servizi di intelligence a chiunque ne faccia richiesta, sfruttando meccanismi opachi per reperire dati. Equalize, controllata principalmente da Pazzali e Gallo, ha registrato un fatturato di 1,8 milioni di euro nel 2023, evidenziando l’interesse di vari soggetti per le informazioni ottenute in modo illecito.

Le informazioni rubate provengono dal Sistema d’Indagine Informatico (Sdi), una rete utilizzata dalle forze dell’ordine italiane per raccogliere dati cruciali per la sicurezza pubblica. Questo sistema include informazioni anagrafiche e fiscali, accessibili solo a funzionari autorizzati. Tuttavia, l’accesso al Sdi è avvenuto in modi illegali, tra cui la corruzione di poliziotti e attacchi informatici.

Le indagini rivelano un numero sorprendente di estrazioni illecite: 52.811 informazioni prelevate, 108.805 atti amministrativi e giudiziari e oltre 800.000 persone spiate. Calamucci, in un messaggio intercettato, ha sottolineato il valore dei dati accumulati, paragonandoli a “oro“.

Diverse figure pubbliche si sono rivolte a Equalize, cercando informazioni su persone vicine a loro, come Pierfrancesco Barletta, vicepresidente di Sea, e Leonardo Maria Del Vecchio, erede di Luxottica. Le indagini sono solo all’inizio, ma già emergono dettagli inquietanti su un sistema di raccolta dati che mette in discussione la privacy e la sicurezza di molti cittadini, compresi quelli direttamente legati allo Stato.

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Pubblicato da
Margherita Zichella