Quest’ultimo ha lo scopo di assicurare che solo i partecipanti di una chat possano leggere i messaggi. Dettaglio che rende difficile a terzi l’accesso alle conversazioni. Eppure, tali interventi non eliminano del tutto il rischio di intrusioni non autorizzate. Molti utenti temono che il proprio account possa essere spiato. Come è possibile scoprire se è davvero così?
Tra i segnali che potrebbero indicare un’intrusione indesiderata vi è la presenza di dispositivi sconosciuti connessi. Quest’ultimi risultano nell’elenco di WhatsApp Web. Se ci fosse un dispositivo non riconosciuto, potrebbe significare che qualcuno sta cercando di accedere alle conversazioni. A tal proposito, WhatsApp invia una notifica
ogni volta che viene effettuato un accesso. Ma bisogna comunque prestare attenzione a qualsiasi segnale insolito.Tra altri segnali di possibili violazioni, vi sono comportamenti anomali dell’applicazione stessa. Come, ad esempio, la presenza di messaggi inviati senza l’intervento degli utenti. Oppure, contatti che scompaiono o riappaiono improvvisamente. Tali episodi possono essere attribuibili anche a errori tecnici. Eppure, spesso indicano che qualcun altro ha effettuato un accesso non autorizzato.
Come difendersi da tali scenari? Ci sono alcune pratiche di sicurezza che possono essere d’aiuto. La prima, riguarda l’attivazione dell’autenticazione a due fattori. Tale funzione richiede l’inserimento di un PIN per ogni accesso a WhatsApp su un nuovo dispositivo. Si tratta di una barriera aggiuntiva contro accessi sgraditi. Inoltre, è opportuno mantenere aggiornati l’applicazione e il sistema operativo del proprio smartphone. Spesso, infatti, gli aggiornamenti includono correzioni su determinate vulnerabilità. Sono proprio quest’ultime che i malintenzionati potrebbero sfruttare per compromettere la sicurezza dei dati su WhatsApp.