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Google: scrittura codice tramite l’AI

L’intelligenza artificiale viene ormai impiegata come nuova tecnologia in diversi ambiti e da differenti aziende. E’ il caso anche del colosso Google che ha deciso di fare entrare l’AI all’interno dell’operato giornaliero che porta avanti il lavoro dell’azienda. Nello specifico, l’azienda, nei giorni scorsi, ha rivelato che una buona percentuale del nuovo codice scritto da Google è generato dall’AI. Solo successivamente viene richiesto l’intervento degli ingegneri, che si occupano dunque solamente di rivedere e approvare quanto realizzato.

La decisione conferma ancora una volta che le aziende puntano sempre di più ad introdurre nuove tecnologie come l’AI. Soluzione studiata per poter portare a termine determinate procedure in modo del tutto ottimizzato. Scopriamo di seguito a cosa sta lavorando Google e quali sono gli usi dell’intelligenza artificiale all’interno di questa importante azienda.

Google: codice creato dall’AI

Proprio in occasione di una recente conferenza è stato reso noto che una percentuale superiore al 25% del nuovo codice scritto da Google viene generato tramite l’utilizzo dell’AI. Considerando i risultati ottenuti mediante l’implementazione di tale tecnologia e il conseguente successo finanziario, Google ha deciso di avviare un importante lavoro su un modello di ragionamento avanzato. Modello che, secondo quanto diffuso, potrebbe essere all’altezza per riuscire a competere con  l’o1 di OpenAI.

E’ stato lo stesso CEO, Sundar Pichai, ha svelare che Google sta utilizzando l’IA nella creazione di alcuni dei suoi prodotti. Del tutto importante l’accenno alla decisione dell’azienda che ha portato alla creazione di più di un quarto di tutto il nuovo codice in Google generato dall’IA e poi revisionato e accettato dagli ingegneri.

Non dimentichiamo che i profitti generati grazie all’intelligenza artificiale sono davvero elevati. Tra questi, Alphabet ha ottenuto entrate pari a 88,3 miliardi di dollari in un trimestre mentre i servizi Google 76,5 miliardi di dollari. Non ci resta dunque che attendere aggiornamenti per scoprire gli sviluppi di tale tecnologia e le conseguenti ottimizzazioni per poter essere impiegata al meglio in ambito lavorativo.

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Pubblicato da
Valentina Acri