Meta ha recentemente licenziato 24 dipendenti delle divisioni WhatsApp, Instagram e Reality Labs, accusandoli di aver abusato dei rimborsi per i pasti. Questi buoni pasto, concepiti per coprire le spese dei pasti durante l’orario di lavoro, sono stati usati anche per acquisti personali come dentifricio e detersivi. Grazie alle opzioni delle piattaforme di food delivery come Doordash e Uber Eats, i dipendenti potevano acquistare non solo cibo, ma anche articoli di uso quotidiano. Meta assegnava un budget giornaliero di 20 dollari per la colazione e 25 dollari ciascuno per pranzo e cena, destinato esclusivamente alle ore lavorative.
L’indagine è iniziata dopo che alcuni dipendenti hanno condiviso, su un forum anonimo molto frequentato nella Silicon Valley, consigli su come utilizzare i buoni pasto al di fuori del lavoro. In un post, una dipendente chiedeva suggerimenti su come spendere i rimborsi anche quando non doveva ordinare in ufficio; la risposta dei colleghi è stata quella di usarli per fare la spesa. Questo post è stato notato dai responsabili delle risorse umane di Meta, che hanno avviato un’indagine interna per verificare la portata dell’abuso.
Meta ha preso una decisione: licenziamento di 24 dipendenti per abusi sui buoni pasto
Meta ha preso la situazione molto seriamente, anche se i costi delle spese erano minimi rispetto ai guadagni dell’azienda. Alcuni utenti sui social hanno criticato la decisione, sospettando che fosse un pretesto per ridurre il personale in modo giustificato. Un utente su X (Twitter) ha commentato che il rimborso pasto, una volta assegnato, dovrebbe restare una compensazione libera.
Molti altri hanno comunque sostenuto la posizione di Meta, affermando che i buoni pasto andrebbero usati solo per esigenze lavorative. Questo episodio ha riacceso il dibattito sull’uso corretto dei benefit aziendali e sulla fiducia tra aziende e dipendenti. Una presa di posizione importante che può anche fungere come da monito per tutti gli altri.