Google e Apple si uniscono per adottare lo standard ISO 21496-1 per i metadati delle immagini HDR, un aggiornamento destinato a uniformare l’esperienza visiva tra dispositivi diversi. Con Android 15, iOS 18, iPadOS 18, macOS 15 e i browser basati su Chromium per Windows, questa nuova norma garantisce che le foto HDR possano essere visualizzate con la stessa qualità e fedeltà cromatica, indipendentemente dal dispositivo o dal sistema operativo.
La partnership di Google e Apple per un’immagine perfetta in HDR
L’adozione di questo standard risolve il problema della frammentazione nei metodi di gestione delle immagini HDR. Fino ad ora, Apple e Google utilizzavano approcci diversi, con quest’ultima che faceva affidamento su Ultra HDR, un formato basato su JPEG che richiedeva metadati aggiuntivi per la visualizzazione in HDR. Questa frammentazione limitava l’interoperabilità tra dispositivi diversi, rendendo difficile garantire che le foto venissero visualizzate così come erano state originariamente pensate. ISO 21496-1 offre ora una base comune, permettendo a dispositivi come iPhone e Pixel di interpretare le immagini HDR allo stesso modo, indipendentemente da chi le ha scattate.
La standardizzazione, tuttavia, non si limita ai dispositivi mobili. Apple prevede di integrare lo standard anche nei suoi sistemi operativi per desktop e tablet, rendendo disponibili API per macOS 15, iOS 18 e iPadOS 18 che permetteranno agli sviluppatori di leggere e scrivere mappe di guadagno in linea con i requisiti ISO. Questo favorisce una diffusione più ampia dello standard, permettendo ai contenuti HDR di mantenere la qualità e l’intenzione originaria del fotografo su una gamma di dispositivi e applicazioni.
Questa svolta facilita anche il lavoro degli sviluppatori, che ora potranno implementare HDR in modo uniforme nelle proprie app, sapendo che le immagini saranno coerenti su tutti i dispositivi. L’adozione di ISO 21496-1 non solo migliora la qualità visiva per l’utente finale, ma riduce la frammentazione dell’ecosistema digitale, semplificando la gestione delle immagini e contribuendo a un’esperienza più fluida e prevedibile. La mossa si inserisce in un contesto di crescente collaborazione tra i giganti della tecnologia, sempre più orientati a garantire un’esperienza utente integrata e senza barriere.