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Brasile: causa ai social per mancata protezione dei minori

L’utilizzo dei social media è diventato ormai pratica comune. Non solo gli adulti, infatti, decidono di creare un account personale ma anche i più giovani. Se volessimo parlare di sicurezza e di giovani sui social media probabilmente staremmo a discutere per parecchio tempo vista la questione nettamente delicata. A tal proposito, non mancano però Paesi che puntano a tutelare e, di conseguenza, a proteggere i minori presenti sui social.

Un esempio è proprio il Brasile che ha deciso di ottimizzare le procedure di protezione dei minori. Non a caso, con tale obiettivo ha deciso di citare in giudizio Meta, TikTok e Kwai per circa 483 milioni di euro. Scopriamo insieme tutti i dettagli sulla questione che vede come principali accusati i social media più diffusi tra giovani e adulti.

Brasile: social media sotto attacco per protezione minori

Sono sempre di più purtroppo i minori che decidono di accedere al complesso e vasto mondo di internet e dei social media. Al fine di una adeguata tutela dei minori

, il Brasile ha deciso di dare al via ad una più intensa battaglia di protezione, citando in giudizio Meta, TikTok e Kwai.

Il motivo è chiaro e viene dunque richiesto un intervento da parte delle stesse aziende al fine di adottare urgentemente misure per garantire un’esperienza più sicura, come già avviene nei paesi sviluppati. Quella avviata dal Brasile non è infatti l’unica azione legale mossa nel difficile contesto che vede i social media al centro di alcune contestazioni.

Nonostante nei mesi scorsi Meta abbia deciso di introdurre opzioni per aprire account specifici per teenager su Instagram e, dunque, contraddistinti da maggiori impostazioni in grado di tutelare la privacy, in Brasile tale novità non è ancora disponibile.

La richiesta fatta ai social è dunque quella di andare ad introdurre appositi meccanismi di protezione dei dati ma anche di modificare il funzionamento degli algoritmi per i minori e di ottimizzare la supervisione degli account. 

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Pubblicato da
Valentina Acri