Sfruttare l'energia triboelettrica del polistirolo e di altri materiali usa e getta sarebbe un passo importante verso la decarbonizzazione.

L’energia triboelettrica è una forma di energia prodotta quando due materiali diversi si sfregano e poi si separano, generando elettricità statica. Questa proprietà, nota come effetto triboelettrico, permette di creare piccoli generatori chiamati nanogeneratori triboelettrici, con un potenziale significativo per la sostenibilità. Ricercatori dell’Università RMIT e dell’Università Tecnica di Riga stanno esplorando questa tecnologia utilizzando scarti di polistirolo, sfruttando la loro capacità di generare energia tramite il flusso d’aria dei condizionatori d’aria.

 

L’energia triboelettrica del polistirolo

Il team ha sviluppato una sorta di “toppa” composta da strati di polistirolo riciclato, spesso utilizzato per imballaggi, lavorati fino a uno spessore di un decimo di capello. Quando questi strati si sfregano, si genera elettricità, creando nanogeneratori triboelettrici o TENG, che possono convertire vibrazioni e movimenti a bassa frequenza in energia pulita. Questo processo ha un enorme potenziale per generare elettricità a partire da scarti e materiali di recupero, senza richiedere nuove risorse.

Il dott. Peter Sherrel di RMIT ha spiegato che le toppe possono generare elettricità statica semplicemente soffiando aria sulla loro superficie, raccogliendo così l’energia prodotta. Questo approccio permette di catturare l’energia degli scarichi dei condizionatori d’aria, riducendo fino al 5% il loro consumo energetico. Tuttavia, una delle sfide principali riguarda la quantità di energia prodotta. Attualmente, le toppe riescono a generare una tensione massima di 230 volt, ma la potenza per metro quadrato si attesta solo sui 77 mW, evidenziando che la tecnologia ha ancora ampi margini di miglioramento.

Sherrel ha suggerito che, con maggiori velocità di compressione e separazione dei polimeri, si potrebbero ottenere numeri più significativi, aprendo così all’idea di applicare le toppe anche in aree ad alto traffico come passaggi pedonali. Ciò consentirebbe di raccogliere energia dal movimento delle persone, contribuendo all’energia locale senza gravare sulla rete.

 

Un passo avanti verso la decarbonizzazione

Oltre al polistirolo, il gruppo di ricerca sta studiando altri materiali plastici usa e getta, cercando di identificare quelli con le migliori proprietà triboelettriche. Questi progressi sono essenziali nella ricerca di fonti energetiche sostenibili, permettendo di avanzare verso la decarbonizzazione e di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

Articolo precedenteiPhone 17 Slim, i rumors svelano dimensioni, materiali e specifiche
Articolo successivoNetflix: arriva una nuova opzione di condivisione