Un ex dipendente di Disney World, Michael Scheuer, è stato accusato di aver manipolato informazioni sensibili nei menu del parco, creando un potenziale rischio per la salute dei visitatori. Secondo quanto riferito da 404 Media, dopo il licenziamento Scheuer avrebbe sfruttato delle credenziali non ancora disattivate per accedere ai sistemi informatici di gestione dei menu e dell’inventario del parco. Queste azioni avrebbero incluso la modifica di dettagli critici, come le informazioni sugli allergeni, facendo apparire alcuni cibi come privi di arachidi quando in realtà le contenevano, un atto che avrebbe potuto risultare molto pericoloso per chi soffre di allergie.
Le alterazioni non si sono fermate qui: Scheuer avrebbe aggiunto volgarità nei menu, alterato i prezzi, cambiato i caratteri in Wingdings e persino modificato i codici QR, reindirizzandoli a un sito di boicottaggio contro Israele. Inoltre, l’ex dipendente avrebbe tentato di accedere in modo non autorizzato agli account di altri lavoratori Disney, con quasi 8.000 tentativi di intrusione registrati. L’azienda ha rilevato il problema quando i dipendenti hanno notato i caratteri anomali nei menu, accorgendosi così delle modifiche.
La risposta di Disney non si è fatta attendere: tutti i menu nel database sono stati considerati non utilizzabili e l’applicazione di gestione è stata sospesa per circa due settimane per una revisione e risoluzione completa dei problemi. Disney ha dichiarato che i menu alterati non sono mai stati distribuiti ai ristoranti del parco, evitando così che i visitatori potessero subire conseguenze.
Questo episodio solleva questioni sulla sicurezza informatica di Disney World, evidenziando come anche le principali attrazioni possano essere vulnerabili a intrusioni di ex dipendenti. L’incidente è emerso in un contesto particolarmente delicato: lo scorso anno, infatti, un medico è morto a Disney Springs per una reazione allergica, sebbene i due casi non siano collegati. Tuttavia, il caso di Scheuer porta a riflettere sui protocolli di sicurezza e sull’importanza di un rapido controllo delle credenziali dopo il termine dei rapporti di lavoro.