La Commissione Europea ha avviato un’indagine ufficiale su Temu per possibili violazioni del Digital Services Act (DSA). L’inchiesta mira a verificare se la piattaforma abbia violato le normative europee in merito alla vendita di prodotti illegali, alla progettazione di un’esperienza d’uso capace di creare dipendenza, ai sistemi di raccomandazione e alla concessione di accesso ai dati a fini di ricerca.
Le valutazioni della Commissione su Temu
La decisione di avviare l’indagine è giunta in seguito a un esposto presentato a maggio dall’organizzazione BEUC, che rappresenta i consumatori nell’Unione Europea. A questo si è aggiunta l’analisi preliminare delle risposte di Temu a richieste formali di chiarimento inviate dalla Commissione in giugno e ottobre. Con l’apertura dell’indagine formale, la Commissione ha ora la possibilità di approfondire ulteriormente, raccogliendo prove e richiedendo informazioni aggiuntive, non solo a Temu ma anche a terzi coinvolti.
Se le accuse venissero confermate, Temu rischierebbe di essere riconosciuta colpevole di infrazioni a diversi articoli del DSA. La piattaforma potrebbe quindi affrontare sanzioni severe, insieme all’obbligo di apportare modifiche significative alle proprie attività in Europa per garantire la conformità alle norme europee.
L’indagine copre vari aspetti chiave dell’attività di Temu. Uno dei principali punti d’interesse è il sistema di controllo per i prodotti non conformi, con un’analisi dettagliata dei meccanismi usati da Temu per bloccare la vendita di articoli che non rispettano le normative dell’Unione. Saranno valutati, inoltre, i provvedimenti adottati per impedire che venditori sospesi o prodotti vietati riappaiano sulla piattaforma.
Un ulteriore aspetto riguarda il design della piattaforma, che secondo le accuse potrebbe incoraggiare una dipendenza degli utenti. La Commissione analizzerà se Temu abbia sistemi adeguati per ridurre gli effetti negativi di un’interfaccia di tipo “gamificato” sulla salute mentale degli utenti. L’attenzione sarà anche rivolta ai sistemi di raccomandazione di Temu, con un controllo sui criteri usati per consigliare i prodotti agli utenti e la verifica della presenza di opzioni non basate sul profiling, come richiesto dal DSA.
Un’indagine senza scadenza
Infine, la Commissione valuterà l’adeguamento di Temu all’obbligo di consentire ai ricercatori l’accesso ai dati pubblicamente disponibili. L’indagine non ha una durata prestabilita e procederà in base alla complessità delle questioni in esame e alla cooperazione che Temu mostrerà nelle prossime fasi.
AGGIORNAMENTO: In questi giorni un portavoce di Temu ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito alla vicenda:
“Temu prende sul serio i suoi obblighi ai sensi della DSA, investendo continuamente per rafforzare il nostro sistema di conformità e salvaguardare gli interessi dei consumatori sulla nostra piattaforma. Collaboreremo pienamente con le autorità di regolamentazione per sostenere il nostro obiettivo comune di un mercato sicuro e affidabile per i consumatori. In un contesto distinto, possiamo confermare che stiamo discutendo per aderire al “Memorandum of Understanding (MoU) sulla vendita di merci contraffatte su Internet”, un accordo volontario promosso dalla Commissione Europea. La contraffazione rappresenta una sfida per l’intero settore e riteniamo che la collaborazione sia essenziale per portare avanti i nostri obiettivi comuni di tutela dei consumatori e dei titolari dei diritti.”
Se volete approfondire, potete leggere anche un interessante rapporto di Reuters.