Per rispondere a tali difficoltà finanziarie, Samsung ha deciso di interrompere una parte delle linee di produzione. In tal modo, sarà possibile ridurre i consumi energetici. Con essi si ridurrà anche il peso economico derivante dal mantenere attive delle infrastrutture non sufficientemente sfruttate.
Secondo alcune fonti interne, l’azienda sudcoreana ha già interrotto oltre il 30% delle linee di produzione. Nello specifico, si tratta dei semiconduttori a 4nm, 5nm e 7nm. Nel dettaglio si fa riferimento agli stabilimenti di Pyeongtaek. L’obiettivo è di arrivare a un taglio complessivo del 50% della capacità produttiva
. Risultato che dovrà essere ottenuto entro la fine dell’anno. L’intenzione è di sospendere gradualmente le operazioni. Ciò senza eliminare la possibilità di riattivarle se il mercato mostrasse segnali di ripresa.Tale scelta rispecchia le difficoltà che Samsung sta affrontando nel settore foundry. Ciò soprattutto per l’acquisizione di contratti con grandi multinazionali tecnologiche. Come, ad esempio, Nvidia, AMD e Qualcomm. In un contesto di concorrenza agguerrita, Samsung si è trovata in svantaggio rispetto ai principali competitor. Ciò vale soprattutto per TSMC. Quest’ultima, infatti, continua a dominare il mercato dei semiconduttori grazie a una capacità produttiva più solida e una rete di clienti più consolidata.
Le misure di contenimento dei costi, anche se mirate a preservare la sostenibilità economica del ramo foundry, destano preoccupazioni tra gli esperti. Alcuni analisti temono che il ridimensionamento della produzione possa intaccare la competitività di Samsung. Solo il tempo potrà mostrare i risultati ottenuti da questa nuova strategia per la produzione.