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Scout, rilancio del brand con il SUV Traveler e il pick-up Terra

Una incredibile novità del mondo automobilistico, il marchio Scout Motors è tornato. Grazie a Volkswagen dopo circa 44 anni la casa automobilistica si sta preparando a lanciare due nuovi modelli. Dopo l’acquisizione di Navistar da parte del gruppo tedesco, l’obiettivo è quello di arrivare a realizzare modelli elettrici pensati esplicitamente per il mercato americano. Per ottenere il miglior risultato possibile hanno dato il via alla costruzione di una fabbrica nella Carolina del Sud, la quale entrerà in funzione nel 2026.

Scout ha presentato il SUV Traveler e il pick-up Terra. Siamo davanti solo a dei semplici concept anche se molto vicini alle specifiche di produzione. Per vederli sul mercato bisognerà infatti aspettare ancora molto tempo, visto che la produzione inizierà nel 2027.

Specifiche dei due nuovi modelli firmati Scout Motors

Il SUV e il pickup condividono anche buona parte della meccanica e poggiano entrambi su una nuova piattaforma con architettura a 800 V che consentirà pieni di energia ad alta potenza. Molto simili anche sotto il punto di vista delle forme, entrambe squadrate con il frontale caratterizzato dai gruppi ottici che dispongono di una particolare firma luminosa.

Parliamo di una capacità di traino pari a 3.175 kg per il SUV e ben 4.536 kg per il pickup. Entrambi potranno trasportare circa 900 kg di carico utile. Utili anche per andare fuori strada sullo sterrato, degli pneumatici che raggiungono i 35 pollici di spessore. A differire i due mezzi ovviamente la parte posteriore, dove il pickup è dotato di un ampio cassone di quasi 1,7 metri di lunghezza in cui trasportare oggetti anche di grandi dimensioni.

Nell’abitacolo si trova tanta tecnologia, nello specifico abbiamo la strumentazione digitale ed un ampio display per il sistema infotainment. Sotto a quest’ultimo si trovano diversi comandi fisici per le funzionalità principali dell’auto in modo che siano facilmente gestibili. Resta da vedere come Scout riuscirà a gestire tutta la parte software, che come ben sappiamo è sempre stata un punto dolente per Volkswagen.

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Pubblicato da
Tommaso Mastropietro