L’India sta davvero dando una spinta notevole al suo programma di esplorazione lunare. L’agenzia spaziale ISRO ha appena annunciato il lancio di Chandrayaan-4, una missione ambiziosa che ha come obiettivo il prelievo di campioni dalla Luna e il loro ritorno sulla Terra. La partenza della missione è prevista per il 2028 e il budget si aggira intorno ai 21 miliardi di rupie, circa 250 milioni di dollari. Ma cosa rende questa iniziativa così intrigante? La risposta è che l’ISRO punta a raccogliere circa 3 chilogrammi di materiale da una zona che potrebbe contenere ghiaccio d’acqua, situata vicino al Polo Sud lunare.
Somanath, il presidente dell’ISRO, ha parlato delle sfide legate a un’impresa di questo tipo. Certo, gli americani e i russi hanno già messo piede sulla Luna, ma l’India ha un approccio tutto suo. La grande questione è come portare avanti la missione in modo sostenibile dal punto di vista economico, visto che le spese possono lievitare in fretta. Per questo motivo, l’ISRO prevede di eseguire due lanci del razzo LVM-3, uno dei più potenti che l’India ha a disposizione. Il primo lancio porterà un lander e un veicolo di risalita, necessari per raccogliere i campioni, mentre il secondo trasporterà un modulo di trasferimento e un modulo di rientro, che rimarrà in orbita lunare.
Uno dei momenti cruciali della missione sarà l’aggancio in orbita tra i veicoli spaziali, un’operazione delicata che l’ISRO testerà attraverso un esperimento di docking spaziale, previsto tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2025. Non si tratta solo di trasporto; l’agenzia sta lavorando a tecnologie innovative, come un braccio robotico per raccogliere campioni dalla superficie lunare e un meccanismo di perforazione capace di scavare alcuni metri nel suolo lunare.
Anche se non è stata ufficialmente comunicata la zona di atterraggio, si parla di Shiv Shakti Point, già visitato da Chandrayaan-3. Ma le ambizioni dell’India non finiscono qui. Dopo Chandrayaan-4, l’agenzia ha in mente anche Chandrayaan-5, una missione congiunta con la giapponese JAXA. In questo caso, si prevede di inviare un rover di 350 kg, un bel passo avanti rispetto al piccolo Pragyan da 27 kg usato nella missione precedente.
Nel complesso, l’India sta tracciando un piano a lungo termine. Ha l’ambizione di portare astronauti sulla Luna entro il 2040 e, successivamente, di stabilire una base lunare prima del 2050. Con anche la Cina in corsa per missioni lunari ambiziose, il nostro satellite naturale si prepara a diventare un vero e proprio palcoscenico per l’esplorazione spaziale nei prossimi decenni. Insomma, sembra che la Luna sia destinata a diventare un luogo di grande attività, con più nazioni pronte a scrivere nuovi capitoli nella storia dell’umanità.