BMW, il declino del diesel e un nuovo capitolo per l'automotiveLe emissioni di CO2 sono un tema ormai piuttosto discusso e che interessa tutti da vicino. Non a caso, le case automobilistiche si stanno impegnando nel trovare soluzioni adeguate per contribuire ad una netta riduzione. Per quanto riguarda l’Italia, non mancano le richieste fatte all’Unione Europea affinché vengano riviste le regole sulle emissioni di CO2 delle auto, in modo tale da riuscire ad ottenere risultati differenti e, di conseguenza, migliori.

La richiesta riguarda, infatti, la revisione delle regole per poter modificare i limiti che entreranno in vigore nel 2025. Ma l’Italia è davvero l’unico Paese ad avere avanzato tale proposta all’Unione Europea? Sembrerebbe proprio di no. Scopriamo insieme nel corso di questo articolo tutti i dettagli sulla questione.

Emissioni di CO2: le richieste all’Unione Europea

Cambiare le nuove normative inerenti alle emissioni di CO2 delle auto: è questa la richiesta che l’Italia ha già fatto all’Unione Europea. Richiesta a cui però non sembrerebbero esserci risposte positive.

Tale tema però non riguarda solamente il nostro Paese, tanto che anche la Repubblica Ceca ha chiesto un cambio delle normative del 2025 in materia di emissioni di CO2 causate dai veicoli. A mostrare preoccupazione, infatti, è stato anche lo stesso ministro dei trasporti ceco sottolineando la difficoltà con cui devono fare i conti le case automobilistiche. Non a caso, infatti, il calo della domanda di nuove auto elettriche non fa che aggravare la situazione e mettere i costruttori di fronte ad una vera e propria sfiga economica.

Non dimentichiamo che le case automobilistiche rischiano di dover far fronte a multe altissime se l’Unione Europea non deciderà di rivedere le regole. Il ministro dei trasporti ceco Martin Kupka ha infatti ribadito che i costruttori del settore automotive, trovandosi costrette a pagare le multe, potrebbero avere problemi in ambito di sviluppo di nuove tecnologie indispensabili per la transizione. Non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti per capire se la strada verso il divieto della vendita di veicoli con motore a combustione è sempre più vicina.

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