Di recente, Intel ha registrato una perdita netta di 16,6 miliardi di dollari. Le cause dipendono soprattutto dalle svalutazioni e dai costi di ristrutturazione. Ciò ha portato l’azienda a rivedere i suoi piani di licenziamento. A tal proposito, la riduzione del personale è stata portata a circa 16.500 dipendenti. Pari ad un incremento del 10% rispetto alle stime iniziali. È però importante sottolineare che una prospettiva positiva sui ricavi per il quarto trimestre ha riportato un certo ottimismo sui mercati.
A Washington si stanno sviluppando intense discussioni sul futuro di Intel. Mentre l’azienda di semiconduttori attende ancora i fondi previsti dal CHIPS Act, il Governo e gli investitori si interrogano sulla possibilità che sia necessario un ulteriore supporto finanziario. Secondo fonti riportate dal quotidiano Semafor, le stime positive sui profitti trimestrali hanno temporaneamente rassicurato il mercato. Eppure, le preoccupazioni a Washington rimangono. Si parla di “opzioni di riserva”, nel caso in cui le condizioni finanziarie di Intel continuino a peggiorare.
Intel: quale sarà il futuro dell’azienda?
Diversi funzionari del Dipartimento del Commercio e membri del Congresso avrebbero già discusso scenari d’emergenza. Quest’ultimi hanno lo scopo di evitare un eventuale collasso finanziario della compagnia. Tali colloqui, descritti da fonti come misure precauzionali, sottolineano quanto Intel sia considerata strategicamente cruciale per l’economia e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
L’azienda, infatti, è l’unica grande compagnia americana che possiede fabbriche per la produzione di chip logici avanzati su larga scala. Un aspetto che la rende fondamentale per la competitività statunitense nel settore tecnologico globale.
Tra le soluzioni allo studio vi è anche la possibilità di una fusione con altre aziende tecnologiche statunitensi, come AMD o Marvell. Al momento, però, non è chiaro se tali alternative siano effettivamente realizzabili. Sono emerse anche speculazioni sull’interesse di colossi come Qualcomm e Arm per Intel. Anche se, non sono state ancora confermate trattative ufficiali. La situazione rimane incerta, e la decisione finale sull’eventuale intervento del governo potrebbe essere presa dal prossimo presidente, data la vicinanza delle elezioni statunitensi.