Se le batterie al litio hanno rivoluzionato il nostro mondo, ora è il momento di quelle al potassio, molto più green e accessibili.

Le batterie al litio hanno davvero rivoluzionato il mondo dell’energia e dei trasporti. Non si tratta solo di smartphone e auto elettriche: queste batterie, con la loro capacità di immagazzinare energia in modo efficiente, hanno un ruolo chiave anche nell’integrazione delle fonti rinnovabili. Tuttavia, dietro a questi vantaggi si nasconde un problema rilevante. La produzione di batterie al litio richiede un’enorme quantità di acqua, una risorsa sempre più preziosa che, in certe aree, non è affatto abbondante. Insomma, mentre il mondo guarda a un futuro più “green”, l’estrazione del litio rischia di aggravare una crisi idrica che colpisce molte zone del pianeta.

 

Le nuove batterie al potassio

Per affrontare questa sfida, però, non mancano le idee e i progetti. A dare il buon esempio è il Politecnico di Torino con GREEN2MOVE, un progetto finanziato dal Fondo Italiano per le Scienze Applicate. Il team di ricerca, guidato dal professor Federico Bella, sta lavorando su un’idea ambiziosa: creare batterie al potassio, un’alternativa che potrebbe ridurre sensibilmente l’impatto ambientale rispetto alle attuali batterie al litio.

Perché proprio il potassio? Prima di tutto, perché è molto meno impattante da estrarre e risulta più facilmente disponibile in Europa. Inoltre, il potassio sembra particolarmente adatto per le batterie stazionarie, ossia quelle destinate a immagazzinare energia da fonti rinnovabili, come il sole. Questa non è solo un’idea ancora in fase di progetto: il Gruppo di Elettrochimica del Politecnico è già al lavoro da tempo su questo fronte e ha realizzato nel 2020 il primo prototipo di cella al potassio. È stato un passo importante, che potrebbe aprire la strada a una produzione più sostenibile e meno dispendiosa.

Oltre a ridurre l’impatto ambientale, il progetto GREEN2MOVE punta a innovare anche nella costruzione stessa delle batterie. L’idea è di usare materiali recuperati da biomasse e di concepire le batterie in modo che i componenti possano essere facilmente smontati e riciclati. Insomma, queste nuove batterie potrebbero essere non solo più ecologiche, ma anche pensate per un ciclo di vita più circolare.

 

Il futuro energetico dell’Europa

Il progetto dovrebbe concludersi nel 2028, giusto in tempo per allinearsi con gli obiettivi europei di creare gigafactory per la produzione di batterie entro il 2030. Con un finanziamento quadriennale, il Politecnico di Torino sta già potenziando i suoi laboratori per portare avanti i test su questa tecnologia promettente. In fondo, l’obiettivo è chiaro: diventare uno dei protagonisti della transizione verso un futuro più sostenibile, offrendo soluzioni che possano soddisfare le crescenti esigenze del settore energetico e riducendo, allo stesso tempo, l’impatto sull’ambiente. Non si tratta solo di nuove batterie, quindi, ma di un passo verso un cambiamento radicale per un’industria che deve evolvere.

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