intel Una recente dichiarazione di Pat Gelsinger, CEO di Intel, ha riacceso il dibattito sull’azienda. Nel dettaglio, durante la presentazione dei risultati finanziari, quest’ultimo ha dichiarato che Lunar Lake rappresenta un progetto innovativo, ma sperimentale. Quest’ultimo, anche se ha dimostrato il potenziale della tecnologia x86, ha comportato un notevole impatto sui conti aziendali.

Gelsinger ha descritto Lunar Lake come un processore mobile dalle prestazioni straordinarie, in grado di competere con i MacBook Apple Silicon. Ha permesso di potenziare non solo la CPU, ma anche la GPU e la NPU. Le prestazioni avanzate in tutte tali aree hanno posizionato Lunar Lake come uno dei migliori processori mobili per il mondo Windows.

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Lunar Lake si distingue dagli altri processori anche per la sua architettura ibrida. Anche se mantiene i core progettati internamente, la produzione di alcune componenti cruciali come la “graphic tile” e la “compute tile” è stata affidata a TSMC. Quest’ultima ha utilizzato uno dei suoi nodi tecnologici più avanzati. Tale collaborazione esterna e altre scelte di design, come la memoria saldata direttamente sul chip, hanno consentito di ottenere consumi e latenze bassissime, a vantaggio delle prestazioni e dell’efficienza complessiva del processore.

Intel ha progettato Lunar Lake come un prodotto di nicchia per dimostrare che l’architettura x86 può competere con ARM in termini di prestazioni ed efficienza. Sfidando Snapdragon e Apple Silicon. C’è però un risvolto “negativo”. La domanda del mercato per Lunar Lake ha superato le aspettative, comportando un aumento dei costi e riducendo i margini di profitto di Intel.

Un elemento critico è stata proprio la scelta di integrare la memoria direttamente sul processore. Intel si è trovata costretta ad acquistare e gestire la memoria, offrendo versioni da 16 GB e 32 GB, con conseguenti rischi legati alla volatilità dei prezzi. Per i suoi prossimi progetti come Panther Lake e Nova Lake, l’azienda tornerà a una configurazione con memoria esterna, pur mantenendo il focus su un’architettura avanzata. Tale decisione risponde meglio alle esigenze dei produttori di hardware, e dovrebbe migliorare anche i margini di profitto per Intel.

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