Ora che il Superbonus sta arrivando al termine della sua vita, anche l'Ecobonus subisce cambiamenti sostanziali da tenere in considerazione.

L’era del Superbonus volge al termine, ma il nuovo anno porta con sé ulteriori cambiamenti per l’Ecobonus, creando non poche preoccupazioni tra i contribuenti. Con il DDL Bilancio, il governo ha deciso di apportare tagli significativi agli interventi di efficientamento energetico. Tra le misure, vi è la riduzione delle aliquote per interventi come il cappotto termico, la sostituzione di infissi e caldaie, e l’installazione di pompe di calore. 

 

Le nuove regole dell’Ecobonus

L’Ecobonus, prorogato dal governo Meloni per i prossimi tre anni, presenta ora aliquote differenziate: per la prima casa si scenderà al 50%, mentre per la seconda casa si ridurrà al 36%. Nel biennio 2026-2027, le aliquote diminuiranno ulteriormente, portando il 36% per le prime case e il 30% per le abitazioni diverse dalla prima casa. Questi nuovi tassi si applicheranno a tutte le tipologie di interventi agevolati, comprese le riqualificazioni energetiche delle parti comuni degli edifici condominiali.

Fino al 31 dicembre, sarà possibile beneficiare della detrazione del 65% per la riqualificazione energetica di un’intera unità immobiliare, a condizione che il progetto rispetti requisiti specifici. Tra questi, la sostituzione degli infissi e l’installazione di impianti a biomassa. Per gli interventi singoli, la detrazione scende al 50%.

A partire da gennaio 2025, anche le agevolazioni per i sistemi di automazione degli edifici subiranno delle riduzioni. Saranno disponibili detrazioni per sistemi che gestiscono autonomamente gli impianti di riscaldamento e raffrescamento. Inoltre, fino alla fine dell’anno, è prevista una detrazione del 65% per la sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti con caldaie a condensazione o pompe di calore. Queste soluzioni sono pensate per migliorare l’efficienza energetica e ridurre i consumi.

 

A chi è rivolta la detrazione

La detrazione del 65% è accessibile a tutti i contribuenti, residenti e non, inclusi coloro che possiedono un reddito d’impresa. Per accedere all’agevolazione, è necessario essere proprietari o titolari di diritti sull’immobile oggetto degli interventi. Le detrazioni si estendono anche a familiari conviventi e a enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, ampliando il raggio d’azione delle agevolazioni fiscali nel settore edilizio.

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