Sembra che Meta abbia preso una decisione importante riguardo il suo modello AI. Si tratta della decisione di modificare la propria politica di utilizzo nel settore militare. Tale svolta rappresenta una deviazione dalla linea iniziale. Quest’ultima, infatti, vietava espressamente l’uso dei suoi modelli di intelligenza artificiale da parte di enti governativi o per scopi legati alla sicurezza nazionale. Con tale nuova apertura, Meta consentirà alle agenzie governative statunitensi, compresi alcuni importanti contractor della difesa, di utilizzare i suoi modelli per finalità militari.
Meta: cambi importanti per l’AI in ambito militare
Fino ad ora, l’azienda aveva mantenuto una politica restrittiva, nonostante il suo approccio open source rendesse già di per sé il modello Llama relativamente accessibile. Con la nuova modifica apportata, le cose cambiano. Il modello di linguaggio avanzato di Meta, Llama, sarà ora disponibile per alcune delle più influenti aziende del settore della difesa. Come, ad esempio, Lockheed Martin, Booz Allen Hamilton, Palantir e Anduril. Suddette aziende, coinvolte da anni nello sviluppo di soluzioni per la sicurezza nazionale, potranno ora integrare l’AI di Meta nelle proprie operazioni. Nel dettaglio, potranno sfruttarne le potenzialità per innovare in ambito difensivo.
Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, ha spiegato in un post che tale scelta mira a supportare direttamente gli Stati Uniti e i suoi principali alleati. In particolare, i membri della rete di intelligence Five Eyes. Nel dettaglio, si tratta di Canada, Regno Unito, Nuova Zelanda e Australia. Clegg ha enfatizzato come la tecnologia open source americana possa contribuire alla sicurezza nazionale in modo “responsabile ed etico”. Promuovendo al contempo un “circolo virtuoso”. Quest’ultimo sarà in grado di sostenere il vantaggio tecnologico degli Stati Uniti su scala globale.
L’obiettivo dichiarato di Meta è quello di allineare le proprie tecnologie agli interessi strategici degli Stati Uniti. Ciò sostenendo non solo la sicurezza nazionale, ma anche la prosperità economica e la stabilità geopolitica dei suoi alleati più stretti.