News

Aumenti dei dazi e sfide logistiche: il futuro della tecnologia sotto Trump

Con l’elezione di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti, il settore tecnologico mondiale potrebbe affrontare nuove sfide e cambiamenti significativi. Le politiche economiche e commerciali dell’ex presidente, già note per l’impatto su dazi e importazioni durante il suo primo mandato, sembrano destinate a influenzare ancora una volta il mercato tech, con potenziali conseguenze su prezzi, produzione e accesso a tecnologie internazionali.

 

Il futuro del tech in America dopo Trump

Un primo effetto potrebbe manifestarsi con l’aumento dei dazi sulle importazioni, soprattutto dalla Cina. Tali misure, già adottate nel primo mandato di Trump, avevano portato a rincari per i consumatori, dato che le aziende trasferivano i maggiori costi direttamente sul prezzo finale. Una simile situazione oggi potrebbe tradursi in prezzi più alti per dispositivi come smartphone, tablet e laptop, aggravata da una disponibilità ridotta di marchi cinesi. Le restrizioni commerciali potrebbero inoltre rallentare i tempi di lancio dei nuovi prodotti, mentre una produzione forzatamente interna rischierebbe di aumentare i costi e rallentare la catena di fornitura.

Le nuove tariffe su componenti chiave, come i chip, rappresentano un ulteriore nodo critico. Se la produzione di semiconduttori

venisse spostata interamente negli Stati Uniti, i costi potrebbero salire e la distribuzione potrebbe subire interruzioni a causa delle difficoltà logistiche. Ciò avrebbe un impatto diretto non solo sul prezzo, ma anche sulla tempestività della fornitura di prodotti tecnologici, mettendo in difficoltà aziende e consumatori.

Il tema della sicurezza dei dati potrebbe subire un inasprimento, con normative più rigide che rafforzerebbero la privacy, ma potrebbero anche limitare la disponibilità di alcune piattaforme. Provvedimenti simili a quelli adottati su TikTok, per esempio, potrebbero ridurre le funzionalità offerte da determinate app straniere, sollevando dubbi sulla libera concorrenza e sull’accesso alle tecnologie globali.

Gli esperti avvertono che l’imposizione di maggiori dazi e la tassazione delle multinazionali tech rischiano di soffocare la produttività. Con la maggior parte della produzione e dell’assemblaggio situata al di fuori degli Stati Uniti, le misure protezionistiche potrebbero allontanare il settore da un’effettiva crescita interna. In questo contesto, si teme che l’innovazione e l’accesso alla tecnologia possano diventare sempre meno convenienti per le aziende e per i consumatori americani stessi, frenando lo sviluppo nel lungo termine.

Condividi
Pubblicato da
Margherita Zichella