La Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, psicologa del team di Unobravo.com, ha discusso l’impatto di tale fenomeno, evidenziando come l’accesso illimitato a internet, ai social media e ai videogiochi online possa esporre gli utenti a rischi superiori rispetto al passato.
La facilità con cui oggi si può accedere a un mondo virtuale senza confini può portare a comportamenti compulsivi. Quest’ultimi mettono a rischio la salute mentale e fisica degli utenti. Anche lo smart working, nonostante i suoi innegabili vantaggi, può trasformarsi in una trappola se non gestito con consapevolezza. Tali opportunità sfociano in situazioni di iper-connessione che rendono difficile “staccare” dal lavoro.
Considerando alcuni esempi concreti e testimonianze raccolte è evidente come il problema non è la tecnologia in sé. Ciò che crea tale situazione in relazione al mondo digitale è l’uso che ne facciamo di social e dispositivi tecnologici. Per tal motivo è essenziale coltivare la capacità di trovare un equilibrio tra il mondo digitale e quello analogico. Ciò senza demonizzare gli strumenti digitali, ma integrandoli con consapevolezza. Se ben utilizzati, infatti, tali dispositivi possono migliorare la nostra vita. È quando diventano pervasivi e intrusivi, che possono minare il benessere psicofisico e la salute di tutti gli utenti.
Il giusto equilibrio comprende un uso responsabile della tecnologia. I dispositivi tecnologici sono la base per la vita digitale di ogni individuo, per questo risultano fondamentali. Allo stesso tempo è però importante metterli da parte per dare spazio anche alla vita “reale”. Relazionarsi “dal vivo” con chi ci sta intorno senza intralci da parte della tecnologia è una scelta utile e salutare.