Sulla questione, Brandon Borrman, vicepresidente delle comunicazioni dell’azienda, ha voluto ribadire che l’advocacy resterà centrale nella missione dell’organizzazione. Come ha spiegato, la decisione non implica l’abbandono dell’advocacy. Piuttosto si tratta di una rielaborazione strategica delle modalità con cui Mozilla intende sostenere i diritti digitali in futuro.
Tale processo di riorganizzazione segna un passo ulteriore nella strategia di riallineamento delle attività della fondazione. Lo scopo è di affrontare con maggiore incisività le sfide tecnologiche attuali. Mozilla sembra ora intenzionata a concentrarsi su iniziative in grado di ottenere risultati più tangibili e in linea con la disponibilità limitata di risorse.
Già a febbraio, un primo intervento di riorganizzazione aveva comportato il licenziamento di circa 60 dipendenti. Quest’ultimi appartenevano al team di sviluppo di Mozilla. I nuovi tagli, appena annunciati, rappresentano dunque una continuazione di tale percorso. L’iniziativa è stata pensata per garantire che le energie della fondazione siano spese su iniziative di maggiore impatto.
Suddetto nuovo corso di Mozilla mostra come, nonostante la necessità di ridurre l’organico, la fondazione resti fermamente decisa a perseguire una visione di internet aperto ed equo per tutti. Ciò riaffermando il proprio ruolo di sostenitrice dei diritti digitali e promotrice della sicurezza online.