Stop auto endotermiche: UE convinta, obiettivo 2035

Sembra non esserci margine per un eventuale cambiamento della linea dettata fino al 2035. Sono a quanto riportato infatti non avranno alcun effetto tutte le richieste di revisione di alcuni paesi e di alcuni brand costruttori di auto: dal 2035 in poi sarà stop per la vendita di tutti i veicoli con motore endotermico.

La posizione da parte dell’Unione Europea è stata confermata dal nuovo commissario per i trasporti Apostolos Tzitzikostas, che ha confermato il tutto a Bruxelles. È stato sottolineato dunque che l’obiettivo resta sempre lo stesso, sposando quindi i termini del Green Deal sottoscritto con la presidente Ursula von der Leyen.

Niente proroga o differenze: lo stop alle auto endotermiche resta fisso al 2035

Il nuovo ministro greco ha annunciato novità. Secondo quanto riportato infattoi, presto sarà presentato un piano industriale per l’automotive europeo, sebbene non abbia fornito una data specifica per l’introduzione delle misure. In ogni caso, l’UE non intende ritardare lo stop alle endotermiche, aprendo solo marginalmente agli e-Fuel come possibile soluzione per le auto esistenti.

L’aumento dei costi delle emissioni preoccupa l’industria, con stime che parlano di multe per 15 miliardi di euro a carico dei produttori. Tuttavia, Tzitzikostas ha chiarito che la crisi attuale del settore non è direttamente causata dall’imminente stop alle endotermiche, bensì da una combinazione di fattori economici e di vendite in calo.

Pressioni dall’Italia e dagli alleati

Sembra chiaro l’obiettivo prefissato da Croazia e Italia. Entrambe le nazioni stanno infatti cercando di portare la revisione delle regole del Green Deal ad un anticipo, pensando al 2025. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha discusso la questione con il ministro croato dell’Economia, ottenendo il suo appoggio. L’Italia propone risorse condivise per sostenere l’industria e garantire una transizione tecnologicamente neutrale.

Urso ha inoltre annunciato che verrà presentato un documento sul settore siderurgico, volto a garantire competitività alla siderurgia europea, nell’ottica di una politica industriale solida. Il percorso verso il 2035 appare quindi segnato, ma l’UE sta valutando misure per accompagnare l’industria in questa transizione senza precedenti.

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