L’operazione “Synergia II” ha avuto una durata di circa cinque mesi. Si è concentrata sul contrasto a campagne di phishing, ransomware e software infostealer. Tutti utilizzati per il furto di informazioni. Le attività principali dell’operazione dell’Interpol si sono svolte in Asia, in particolare in Cina, Mongolia e Macao. Non sono mancate azioni in altre aree geografiche come Madagascar ed Estonia. In Cina, la collaborazione con la polizia locale ha portato all’interruzione di oltre 1.037 server illegali
.In Mongolia, sono state eseguite 21 perquisizioni in abitazioni private, sequestrato un server e identificate 93 persone coinvolte in attività informatiche sospette. Nella regione di Macao, anch’essa sotto giurisdizione cinese, sono stati disattivati 291 server. Mentre in Madagascar sono stati identificati 11 cybercriminali e sequestrati vari dispositivi elettronici. In Estonia, invece, sono stati raccolti oltre 80 gigabyte di dati provenienti da server, contenenti tracce di phishing e malware bancario.
L’operazione “Synergia II” dell’Interpol rappresenta un esempio concreto di come una collaborazione internazionale possa affrontare in modo efficace la crescente minaccia del crimine informatico. Una minaccia sempre più pressante. Con l’unione delle forze e l’uso di risorse avanzate, l’Interpol è riuscita a colpire in modo mirato le reti di criminalità informatica globale. Ciò ha permesso di dimostrare come il lavoro congiunto sia fondamentale per contrastare fenomeni di questa portata. Solo in questo modo si può sperare di contrastare le minacce che colpiscono la cybersicurezza.