Il decreto firmato dai ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi intende contrastare l’abusivismo tra gli NCC e prevede l’introduzione di un foglio di servizio elettronico. Tale misura, che entrerà in vigore tra due mesi, impone agli NCC di inserire in una piattaforma informatica i dati del servizio, tra cui il nome del conducente, del cliente, l’orario, il luogo di partenza e di arrivo e la targa del veicolo.
Confermato inoltre un elemento molto contestato. Parliamo dell’obbligo di una pausa di 20 minuti tra una corsa e l’altra. La normativa prevede che la prenotazione venga registrata venti minuti prima dell’inizio del servizio, per regolamentare le operazioni e limitare l’improvvisazione. Questa disposizione ha generato accese proteste, con molti operatori del settore che la considerano una misura restrittiva e inadeguata alle esigenze del mercato. Gli NCC sono spesso apprezzati proprio per la possibilità di averli a disposizione senza troppi fronzoli o grandi atteso. Con le normative tutto ciò cambia.
Reazioni del settore: la protesta degli NCC e di Uber
Le associazioni di categoria hanno reagito con durezza. Andrea Romano, presidente della Federazione NCC MuoverSì, ha definito la norma un “obbligo demenziale” che, a suo avviso, mette a rischio il settore in Italia. Romano ha ricordato come l’obbligo di rientro in rimessa, bocciato dalla Corte Costituzionale nel 2020, venga in pratica ripristinato, con il rischio di rendere la vita difficile a migliaia di aziende NCC. Romano ha annunciato l’intenzione di ricorrere al TAR per opporsi al provvedimento.
Anche Uber esprime preoccupazione. Il general manager Lorenzo Pireddu ha criticato la norma definendola un “allunga-code” che, imponendo una pausa tra le corse, rischia di limitare l’offerta di mobilità in città già sovraffollate, come dimostrato dalle lunghe code agli aeroporti e alle stazioni. Pireddu sottolinea che, mentre in Europa il tempo di attesa medio per una corsa Uber è di 5 minuti, il decreto italiano costringerà gli utenti a attendere almeno 20 minuti, peggiorando la situazione. Le misure per gli NCC introdotte dal decreto mirano a regolamentare il settore e a migliorare la tracciabilità delle corse, ma il dibattito resta acceso. Come andrà a finire?