Per questo motivo si stanno cominciando a valutare delle possibili soluzioni per cercare di eliminare quanto più possibile questi detriti. Le soluzioni prevedono di realizzare una specie di satellite spazzino che raccolga tutti questi detriti per portarli sulla Terra. Il problema sta nell’ individuare questi detriti nello spazio. Per questo motivo ci sono state delle ricerche in merito fatte dai ricercatori di TU Graz che hanno sviluppato una tecnologia in grado di individuare i detriti.
Dagli studi dei ricercatori è emerso che sarebbe necessaria la combinazione tra il telerilevamento laser satellitare (SLR) con modelli avanzati del campo gravitazionale terrestre. Grazie a questo sistema si può tracciare un oggetto in orbita terrestre con una precisione al centimetro. I detriti che orbitano intorno alla Terra sono circa 40.000 e sono più grandi di 10 centimetri che viaggiano ad una velocità di 30.000 chilometri orari. Questo sistema utilizza una rete di sensori SLR che puntano laser verso dei satelliti equipaggiati di retroriflettenti. Misurando il tempo impiegato dal raggio per compiere il tragitto di andata e ritorno. Lo studi del campo gravitazionale terrestre è molto importante per capire quali sono le traiettorie degli oggetti nello spazio.
Per contribuire alla comunità scientifica, il team ha reso disponibile gratuitamente il software GROOPS. Questi strumenti consentiranno di capire meglio le orbite dei satelliti per migliorarne il funzionamento. Ovviamente ci saranno dei dispositivi che cattureranno questi detriti.