Anthony Albanese, primo ministro australiano, ha dichiarato che il provvedimento è pensato per proteggere la sicurezza dei minori online. Un tema sentito dalle famiglie e dai genitori. Il nuovo divieto, che si applicherà anche ai minori già iscritti alle piattaforme social, sarà regolato dall’eSafety Commissioner.
È utile sapere che non sono previste sanzioni per chi infrange la legge. Il controllo si baserà sulla capacità dell’ente regolatore di far rispettare i nuovi requisiti. Con l’entrata in vigore della norma prevista a 12 mesi
dall’approvazione.L’iniziativa ha diviso l’opinione pubblica. Quest’ultima, infatti, ha sollevato molti dibattiti. Diversi esperti di salute mentale concordano sull’idea che l’uso dei social da parte dei più giovani rappresenti un rischio. Diversi studi, infatti, suggeriscono che coloro che iniziano a utilizzare suddette piatteforme prima dei 10 anni tendano ad avere una media scolastica inferiore. Inoltre, mostrano sintomi di ansia e depressione. D’altra parte, ci sono coloro che sostengono l’importanza di educare i ragazzi all’uso consapevole dei social. In alternativa al divieto totale d’accesso.
Gli esperti sottolineano come l’implementazione di un divieto totale sia complicata da garantire. Inoltre, si crede che i minori potrebbero aggirare le verifiche dell’età. Il presidente della commissione che sta promuovendo la legge ha risposto alle critiche spiegando che un approccio meno drastico rischierebbe di essere inefficace. In tal ottica, il divieto è necessario per evitare che gli adolescenti entrino in contatto con i contenuti inappropriati e pericolosi che circolano sui social.