Con la vittoria di Donald Trump, ora di nuovo Presidente degli Stati Uniti, si teme un forte impatto sul settore automobilistico internazionale. Egli, infatti, ha ribadito in campagna elettorale la volontà di introdurre dazi sui veicoli prodotti all’estero e destinati al mercato americano. Una misura che potrebbe colpire non solo i produttori europei, ma anche quelli messicani. Questa situazione allarma in particolare il Messico. In cui Tesla aveva in programma di costruire una nuova Gigafactory. Al fine di provare ad estendere, ancora di più, la sua capacità produttiva. Proprio l’anno scorso, a marzo 2023, Elon Musk aveva annunciato la decisione di aprire su questo territorio un nuovo impianto di produzione. Perché particolarmente ispirato dal successo della fabbrica di Shanghai.
A causa di Trump il Messico cerca chiarezza
A fine 2023, però, il noto imprenditore aveva deciso di sospendere temporaneamente i lavori. Esprimendo dubbi sulla situazione economica globale. A complicare ulteriormente i suoi piani è arrivata l’incertezza sulle politiche commerciali americane. La campagna elettorale di Trump, con la minaccia di dazi elevati sulle auto fabbricate in Messico, ha infatti indotto l’azienda a mettere ufficialmente in pausa il progetto. Per questa ragione, ora il progetto della Gigafactory-messicana sembra ancora più a rischio.
Preoccupato per il futuro, il governo messicano vuole risposte. Il ministro dell’Economia messicano, Marcelo Ebrard, ha perciò annunciato l’intenzione di organizzare un incontro con il CEO ella società. In modo da chiarire, una volta per tutte, se il progetto proseguirà o sarà effettivamente abbandonato. In più egli ha ricordato che il Messico ha già investito in infrastrutture essenziali, come strade e collegamenti elettrici. Proprio per sostenere la nuova fabbrica, spera così che l’azienda possa ancora concretizzare l’espansione nel Paese.
Nonostante tutto questo impegno, il futuro della Gigafactory resta però incerto. La minaccia di dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe spingere Tesla a rivedere i propri piani. Specialmente per modelli come la “Model 2”, pensati per una produzione economica su larga scala. Se le tensioni commerciali non troveranno una soluzione favorevole, la nota azienda automobilistica potrebbe preferire altre sedi per l’espansione. Costringendo il Messico a rivalutare le proprie aspettative. Nell’attesa di sviluppi, il governo messicano si trova ora in bilico. Consapevole che le decisioni politiche di Washington influenzeranno profondamente il futuro industriale del Paese.