Per la realizzazione dell’immagine, l’astronauta ha utilizzato una fotocamera Nikon Z9 con un obiettivo Arri/Zeiss. In seguito, ha perfezionato la foto con Photoshop per esaltarne i dettagli.
La foto è stata ottenuta da un’esposizione di 30 minuti. Mostra molto più delle semplici scie stellari. Nella parte superiore dell’inquadratura, infatti, è possibile distinguere le luci delle città terrestri che creano brillanti tratti luminosi. Una sezione della struttura della ISS è visibile nella parte in alto della foto. Dettaglio che aggiunge un elemento di profondità e collocando lo spettatore a bordo della stazione NASA
.Pettit ha spiegato che le condizioni per elaborare al meglio le immagini sono limitate. I computer della ISS, infatti, non dispongono della potenza necessaria per processare immagini di grande qualità. Sono vecchi di otto anni e richiederebbero fino a 30 ore per realizzare una composizione completa con la sottrazione del frame scuro e la riduzione del rumore. Tale tipo di elaborazione avanzata sarà quindi possibile solo al suo rientro sulla Terra.
Un particolare interessante dello scatto è la rappresentazione di un’alba e di un tramonto nello stesso fotogramma. Ciò è possibile a causa della rotazione orbitale della ISS. Quest’ultima compie un giro completo attorno al pianeta ogni 90 minuti. Pettit e il suo gruppo assistono a 16 tramonti e 16 albe ogni giorno. Un elemento davvero sensazionale per una foto che offre una panoramica sensazionale dello spazio e del nostro pianeta. Visionando il profilo X dell’astronauta NASA è possibile ottenere delle immagini davvero sensazionali.