Volkswagen: anche i fornitori pagano il conto della crisi

La Volkswagen, simbolo dell’automotive tedesco, si trova in una delle crisi più complesse della sua storia. Alle prese con la transizione elettrica e una competizione globale sempre più serrata, ha dovuto fare i conti con una riduzione delle vendite. Oltre ciò, su di essa vi è la pressione normativa crescente e la necessità di convertire la produzione. Le regole sul green hanno dunque aggravato la crisi già di per sé difficile. Ma cosa ha portato Volkswagen a questa situazione?

A fronte di nuove normative ambientali e del cambio dei gusti dei consumatori, Volkswagen sta investendo massicciamente nell’elettrico e nelle tecnologie digitali. Questi sforzi però  hanno avuto un costo enorme. L’azienda deve poi sostenere una concorrenza spietata. Non solo deve ravvedersi da altri marchi tedeschi ma anche da produttori asiatici in rapida espansione, come BYD e Tesla. Le aziende al di fuori del continente stanno infatti guadagnando terreno anche in Europa. Le sfide non si fermano qui. Il rallentamento economico in Cina, uno dei principali mercati del gruppo, ha ulteriormente accentuato la pressione.

Gli effetti a catena per i fornitori a causa della crisi Volkswagen

Le difficoltà di Volkswagen si ripercuotono pesantemente su tutta la filiera dell’automotive tedesco. Uno dei casi più recenti è quello di Schaeffler. Il leader nella produzione di cuscinetti e componenti per auto ha annunciato il licenziamento di 4.700 lavoratori in Europa. Di questi, circa 2.800 saranno in Germania. Schaeffler ha dichiarato che queste riduzioni sono necessarie per mantenere la competitività. Sono dunque una soluzione di fronte alla crisi e ai costi della trasformazione. Un piano che dovrebbe portare a risparmi di circa 290 milioni di euro entro il 2029. Ovviamente però segna la difficoltà dei fornitori nel tenere il passo con il cambiamento.

Il contagio si estende inoltre ad altre aziende. La ZF Friedrichshafen ha annunciato tagli fino a 14.000 posti entro il 2028.  La Bosch, poi, non raggiungerà gli obiettivi finanziari e la Continental scorporerà l’unità di ricambi auto. Questi eventi ci pongono una domanda. Il modello industriale che ha reso grande la Germania può affrontare una transizione così profonda? Volkswagen, colosso che ha trainato l’economia tedesca, riuscirà a reinventarsi come leader della mobilità del futuro? La crisi attuale potrebbe rappresentare non solo una sfida, ma anche una possibilità di rinascita per l’intero settore.

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