Intel ha annunciato una significativa revisione della sua strategia per i chip della linea Core Ultra 200V, nome in codice Lunar Lake, dichiarando che l’integrazione della RAM direttamente nei chiplet si è rivelata una scelta non sostenibile. L’amministratore delegato Pat Gelsinger ha spiegato, durante l’ultima riunione con gli investitori, che la decisione iniziale, seppure innovativa, ha comportato costi elevati che riducono i margini di profitto.
Nonostante Intel avesse presentato l’integrazione della RAM come uno dei punti di forza di Lunar Lake, capace di migliorare l’efficienza energetica fino al 40%, la complessità produttiva si è rivelata un limite significativo. Gelsinger ha spiegato che questi chip erano inizialmente pensati per un mercato di nicchia; tuttavia, la crescita imprevista della domanda, soprattutto legata all’adozione dell’AI locale, ha accelerato la necessità di una soluzione più tradizionale.
Guardando al futuro, Intel prevede di tornare a utilizzare moduli di memoria esterni nei suoi prossimi chip, con RAM
saldata o su stick separati. La scelta potrebbe aprire nuove opportunità per il formato CAMM2, candidato a rimpiazzare il vecchio SODIMM. Anche il settore delle schede video è oggetto di revisione: Intel starebbe considerando l’opportunità di abbandonare le GPU dedicate, come le Arc, a favore delle GPU integrate, che rappresentano una soluzione sempre più diffusa.Gelsinger ha lasciato intendere che l’azienda, in un’ottica di semplificazione e contenimento dei costi, potrebbe ridurre l’investimento in questo settore, ritenuto non più strategico. L’esigenza di ottimizzare il portfolio prodotti è emersa già nel trimestre scorso, quando il CFO David Zinsner aveva accennato alla non sostenibilità economica di Lunar Lake per le attuali prospettive aziendali. In conclusione, Intel sembra orientata verso un ritorno a soluzioni consolidate, riducendo il rischio associato a progetti sperimentali e puntando su una linea di prodotti più mirata e sostenibile.