Con l’elezione di Donald Trump, l’alleanza con Elon Musk potrebbe aprire nuove situazioni, non tutte positive, per Tesla. Nessuno ha sostenuto Trump con la stessa forza di Musk, impegnato a investire pesantemente nella campagna ed ora è pronto a raccoglierne i frutti in qualche modo. Ma cosa guadagnerà Tesla? E quali rischi affronterà?
Trump ha promesso tagli ai sussidi per le auto elettriche promossi dall’ex presidente Biden. A prima vista, sembra una minaccia al settore, una mossa che va decisamente controcorrente. Musk però non è preoccupato. Il magnate ha dichiarato che Tesla non ha bisogno di aiuti pubblici. Al contrario, ha sempre sostenuto che senza sussidi Tesla risulterebbe più competitiva rispetto ai rivali. Quindi, potrebbe un taglio dei sussidi essere vantaggioso per Tesla? Per Musk, la risposta è sì. Questa scelta indebolirebbe le aziende rivali, ancora troppo dipendenti dai fondi pubblici. Il mercato sembra che sia favorevole al suo ragionamento. Dopo la vittoria di Trump, le azioni sono aumentate del 15%. Musk ha visto il suo patrimonio crescere di oltre 15 miliardi di dollari. Tesla ha davvero bisogno dei sussidi o si avvantaggerà dall’assenza di supporti?
Guida autonoma: Trump un aiuto per Tesla?
Trump potrebbe anche favorire la deregulation sulla guida autonoma, settore chiave. Questa politica aprirebbe grandi possibilità per la società e i suoi discussi robotaxi. Elon Musk, infatti, punta a rivoluzionare il trasporto con veicoli senza conducente. Trump potrebbe fornire il supporto giusto? Una deregulation favorirebbe lo sviluppo dell’Autopilot dell’azienda, un sistema sotto indagine per diversi incidenti. In effetti, la riduzione delle restrizioni aiuterebbe Tesla a crescere senza l’assillo di nuove normative. La casa automobilistica può dunque vedere in Trump un prezioso alleato per l’espansione dei robotaxi? Musk lo spera. Gli azionisti lo sosterranno?
Non tutto è tuttavia positivo per Tesla. Gli azionisti temono che Musk si distragga dalla guida dell’azienda. Già impegnato con SpaceX e X, potrebbe assumere un ruolo governativo proposto da Trump. Tesla può permettersi una leadership parzialmente assente? E poi, c’è sempre la Cina. Il 40% delle vendite della società di Musk dipende dal mercato cinese. Ma Trump è noto per la sua linea dura verso Pechino. Se intensificasse la guerra commerciale, Tesla ne soffrirebbe. La produzione verrebbe ostacolata? Le tensioni con la Cina potrebbero pesare gravemente sulla casa automobilistica. Musk ha scommesso su Trump per la sua “salvezza” da eventuali inconvenienti. Il rischio però resta alto. Conviene questa scommessa?