Vodafone Italia sta pianificando la cessione di una parte del proprio ramo d’azienda che coinvolge 25 lavoratori impegnati nel progetto Hyper. Quest’iniziativa, finanziata dall’Agenzia Spaziale Europea, mira a sviluppare un sistema di posizionamento avanzato che sfrutta la tecnologia ibrida di rete 5G e GNSS. La cessione fa parte della strategia globale di Vodafone per concentrare il proprio business sul mercato IoT, un settore in forte espansione e ad alto livello di competitività. L’obiettivo a lungo termine di Vodafone è trasformarsi in una MVNO (Mobile Virtual Network Operator) per gestire il crescente mercato dell’Internet delle cose.
I cambiamenti in casa Vodafone e le preoccupazioni dei sindacati
I dipendenti coinvolti, che includono 22 lavoratori e 2 dirigenti, saranno trasferiti nella nuova entità Vodafone IoT Italy a partire dal 1° dicembre. Questo cambiamento non influenzerà la loro sede di lavoro, che rimarrà invariata almeno per questa prima fase. Inoltre, come garantito dalla normativa vigente, i dipendenti manterranno continuità economica e normativa, assicurando una transizione graduale e senza perdite nei loro diritti contrattuali.
Le segreterie nazionali dei sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni hanno espresso preoccupazione rispetto alla decisione di Vodafone, collegandola a un’altra recente operazione di cessione. Lo scorso aprile, infatti, Vodafone aveva annunciato il trasferimento di 668 lavoratori del settore Network a Vodafone Servizi e Tecnologie (VST), un’altra società controllata. I sindacati vedono questa nuova mossa come un segnale di incertezza per la stabilità a lungo termine del progetto Hyper, soprattutto perché la società destinataria della cessione conta solo 25 dipendenti e un capitale sociale limitato a 10.000 euro.
I rappresentanti dei lavoratori temono che questa strategia possa minare la solidità complessiva della futura MergeCo, la società che nascerà dalla fusione tra Vodafone e Swisscom. Nonostante la spiegazione fornita dall’azienda, i sindacati manifestano dubbi sull’efficacia di tali operazioni, esprimendo incertezza riguardo al mantenimento dei livelli occupazionali e alla coerenza strategica di queste cessioni con gli obiettivi di lungo termine di Vodafone.