In Italia, l’attenzione è rivolta alla legge di bilancio 2025, presentata in Parlamento, che prevede una modifica significativa della tassazione sulle plusvalenze da criptovaluta. La manovra, introdotta dal ministro Giorgetti alle Commissioni Congiunte Bilancio, propone un aumento dell’imposta sulle criptovalute dal 26% al 42%. Con l’obiettivo di incrementare il gettito annuo da 27 a 43,7 milioni di euro. Tale aumento fiscale, se approvato, potrebbe avere un impatto rilevante sugli investitori italiani, rendendo meno conveniente l’investimento in criptovalute. Come evidenziato da Gianluigi Guida, CEO di Binance Italia, una simile misura potrebbe spingere i piccoli investitori a cercare alternative meno gravose o ad allontanarsi dal mercato italiano
.Il secondo aspetto, di portata globale, riguarda l’eventuale impatto della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane sul mercato dei Bitcoin. In passato critico verso Bitcoin e altre criptovalute, Trump sembra aver cambiato rotta. Sembra che ora intenda promuovere iniziative di finanza decentralizzata, come la piattaforma World Liberty Financial. Tale mossa ha spiazzato molti, soprattutto perché al progetto partecipano persone molto vicine al nuovo presidente. Tra cui familiari e figure controverse della finanza. Se Trump dovesse implementare politiche favorevoli alle criptovalute, l’intero mercato potrebbe beneficiare della sua posizione influente, che contribuirebbe ad accrescere la fiducia degli investitori e ad attrarre nuovi capitali per il settore Bitcoin.
Il supporto di una figura influente come Trump potrebbe aprire nuove possibilità a livello globale. Sembra quindi che il destino del Bitcoin sia influenzato tanto da dinamiche fiscali locali quanto da fattori geopolitici internazionali, in un contesto sempre più interconnesso e complesso.