La COP29, attualmente in corso a Baku, Azerbaijan, dall’11 al 22 novembre, rappresenta un momento decisivo nella lotta al cambiamento climatico. Durante la giornata inaugurale, l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) ha sottolineato che la conferenza di quest’anno potrebbe essere l’ultima occasione per intraprendere azioni concrete e immediate in grado di limitare l’innalzamento delle temperature globali. Questo appello pressante deriva dall’evidente necessità di ridurre in modo drastico le emissioni di CO₂, soprattutto quelle legate alla produzione energetica, che ancora dipende pesantemente dai combustibili fossili.
COP29, l’ultima occasione per il clima
Il nuovo rapporto World Energy Transitions Outlook 2024 di IRENA ha ribadito quanto già stabilito negli accordi della COP28 tenutasi a Dubai, sottolineando l’insufficienza degli impegni nazionali finora presi. L’obiettivo di dimezzare le emissioni entro il 2030 sembra ancora lontano e, senza un maggiore impegno collettivo, raggiungere il traguardo delle emissioni nette zero entro il 2050 rischia di rimanere un obiettivo irraggiungibile. Gli attuali Nationally Determined Contributions (NDC) potrebbero ridurre le emissioni solo del 3% entro la fine del decennio, ben lontano dal 50% richiesto dall’Accordo di Parigi. La COP29 si configura quindi come una piattaforma cruciale per incrementare l’ambizione climatica a livello globale e rafforzare i contributi di ciascun Paese.
Quest’anno, un punto focale della conferenza è il finanziamento per il clima, una questione su cui si basa l’equilibrio delle politiche ambientali globali. L’importanza di stabilire un accordo finanziario equo non è solo simbolica, ma determinante per sostenere le economie emergenti, che si trovano spesso più esposte agli effetti del cambiamento climatico. Secondo IRENA, il futuro del pianeta dipenderà dall’incremento di investimenti nelle energie rinnovabili, nella modernizzazione delle reti e nelle politiche di riduzione delle disparità economiche, che ancora separano i paesi industrializzati dai paesi in via di sviluppo.
Tuttavia, un elemento di incertezza grava sulla COP29: il ritiro degli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi, previsto per gennaio, in seguito al recente risultato elettorale. Questa decisione potrebbe influire sul supporto finanziario globale, aumentando le difficoltà per le nazioni più vulnerabili. Nonostante tutto, la COP29 resta un’opportunità decisiva per concretizzare un’azione globale concertata e ambiziosa verso la sostenibilità.