Una vera e propria rivoluzione digitale si sta per abbattere sulle ricette "bianche", che diventeranno fruibili ovunque grazie al FSE.

Dal prossimo anno, le tradizionali ricettebianche” per i farmaci di fascia C, quelli a pagamento e non coperti dal Sistema Sanitario Nazionale, scompariranno. A sostituirle arriverà la ricetta digitale, un cambiamento che sarà introdotto dalla legge di bilancio 2024. Con questa novità, i medici saranno obbligati a scrivere le prescrizioni solo in formato elettronico, e i pazienti riceveranno la ricetta tramite un codice univoco, che potrà essere inviato via email o WhatsApp. La ricetta digitale sarà fruibile ovunque, rendendo più facile per i pazienti ritirare i farmaci in qualsiasi farmacia del territorio nazionale, anche se si trovano in una regione diversa da quella di residenza.

 

La riforma digitale delle ricette “bianche”

L’idea alla base di questa riforma è semplificare l’accesso ai farmaci, snellire il processo e ridurre i tempi per i cittadini. Tutti i dati delle prescrizioni verranno automaticamente integrati nel Fascicolo Sanitario Elettronico, che consentirà un monitoraggio centralizzato e una gestione più precisa delle terapie. Insomma, l’obiettivo è rendere il sistema sanitario più efficiente e accessibile, con un miglior controllo delle prescrizioni e un maggiore coordinamento tra i medici e le farmacie.

Tuttavia, la digitalizzazione delle ricette ha suscitato qualche preoccupazione. I medici, in particolare, temono che il sistema informatico non sia pronto a gestire un carico completamente digitale, vista la mole di prescrizioni giornaliere. Silvestro Scotti, segretario della Fimmg, ha sottolineato che i recenti disservizi informatici potrebbero complicare ulteriormente l’attuazione della riforma, con rischi per l’efficienza del servizio. Inoltre, un’altra preoccupazione riguarda le persone anziane o meno pratiche con la tecnologia, che potrebbero trovarsi in difficoltà nell’utilizzare il sistema.

Per rispondere a queste criticità, il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha rassicurato che il nuovo sistema è stato pensato per essere il più possibile accessibile. Se un paziente non è in grado di utilizzare il sistema digitale, potrà comunque ritirare i farmaci in farmacia, fornendo il proprio codice fiscale. La riforma ha l’ambizione di semplificare l’accesso alle cure, facilitando anche il ritiro dei farmaci, senza limitarsi alla residenza del paziente, ma estendendo questa possibilità a tutto il territorio nazionale.

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