Stellantis guarda al futuro: accordo con CEA per le nuove batterie Sono diversi i costruttori che, a causa della cristi attualmente in corso nel settore automobilistico, stanno pensando a delle soluzioni da prendere nel breve termine. Soluzioni che, la maggior parte delle volte, prevedono tagli a investimenti e conseguenti licenziamenti. E’ il caso della casa automobilistica Stellantis, la stessa che ha annunciato il taglio a posti di lavoro in uno dei suoi stabilimenti.

Come sappiamo, la crisi che sta colpendo il settore delle quattro ruote ha conseguenze dirette sia sugli stessi costruttori che sui lavoratori. Secondo quanto diffuso, la decisione di Stellantis avrà effetto a partire dal 5 gennaio 2025. Scopriamo insieme nel corso di questo articolo tutti i dettagli relativi ai licenziamenti previsti dal costruttore automobilistico.

Stellantis: tagli ai posti di lavoro

Nelle scorse ore è arrivato l’annuncio ufficiale che prevede il taglio di 400 posti di lavoro. La decisione presa da Stellantis riguarda, nello specifico, i lavoratori impiegati presso l’impianto di logistica dei materiali presente a Detroit. A ribadire quanto deciso dal gruppo Stellantis anche la portavoce Ann Marie Fortunate. La stessa che ha voluto sottolineare la necessità di dover trasferire la struttura di sequenziamento di Freud Street a un fornitore di servizi terzo, con conseguenti licenziamenti a tempo indeterminato di circa 400 dipendenti. 

Secondo quanto diffuso dal costruttore, tutti i 400 lavoratori potranno beneficiare di aiuti come disoccupazione con il 74% dell’attuale salario per un anno. Inoltre, viene prevista la copertura sanitaria gratuita per un periodo di due anni.

Come già anticipati i licenziamenti previsti avranno effetto a partire dal 5 gennaio 2025. Dunque, l’inizio del nuovo anno per alcuni dei lavoratori di Stellantis non sarà del tutto piacevole. La speranza è certamente quella che il settore possa presto superare la difficile crisi che sta attraversando. Non dimentichiamo che i nuovi licenziamenti annunciati seguono i precedenti 1.139 che hanno interessati i lavoratori impiegati nei pressi dello stabilimento di Toledo.

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