Finora infatti Google ha fornito gli strumenti alle app per scegliere da quale fonte attingere, nello specifico attraverso l’API MediaRecorder di Android: la risorsa concede la possibilità alle app di chiedere al sistema quali sono le sorgenti audio disponibili e di scegliere quale usare per catturare parole e suoni. Alcuni sviluppatori non usano l’API e delle app che trarrebbero beneficio dall’utilizzo di una fonte migliore usano comunque i microfoni di sistema.
L’indiscrezione, arriva dal noto sviluppatore Mishaal Rahman che ha notato delle righe per l’introduzione del selettore inedito frugando nel codice di Android 15 QPR1 beta 3. Google vorrebbe usare la finestra già esistente per la selezione dell’output a livello di sistema, dove verrebbe ricavato lo spazio necessario a sistemare una selezione in più, quella dell’input. In questo modo, al di là della scelta degli sviluppatori delle singole app, l’utente potrebbe scegliere in un solo passaggio quale microfono utilizzare.
È un’esigenza specifica, molto più di quanto non lo sia la commutazione dell’output, ragione per cui evidentemente finora Google non se n’è occupata. I creator e i professionisti accoglierebbero senz’altro con favore la novità. I microfoni degli smartphone, per quanto di ottimo livello sui top di gamma, non potranno mai avvicinare la qualità offerta da un microfono esterno per una questione di dimensioni e di posizionamento rispetto alla fonte sonora.
Non è l’unica anticipazione di possibili novità di Android 16 trovati in questi giorni. A fine ottobre era stato sempre Rahman a raccogliere indizi su un possibile potenziamento della modalità non disturbare attraverso le Modes, novità che permetterebbe di creare modalità diverse, ciascuna con il proprio nome, icona, trigger di attivazione, impostazioni di visualizzazione e impostazioni di notifica. Difficilmente Android 16 arriverà prima del secondo trimestre 2025. Fino ad allora Google avrà il tempo di migliorare l’integrazione del selettore o di eliminarlo.