Un team internazionale di ricerca, con sede a Bolzano, Modena e Zurigo, ha compiuto significativi progressi nel campo della medicina mini-invasiva, sviluppando una generazione di micro-robot chiamati “Flexibots“. Questi piccoli dispositivi rappresentano una vera e propria rivoluzione tecnologica, ideati per condurre interventi chirurgici e terapie mirate senza necessità del bisturi. Sostenuto dalla Fondazione Nazionale Svizzera per la Scienza e dalla Provincia autonoma di Bolzano, il progetto ha dato vita a robot miniaturizzati in grado di muoversi nel corpo umano, raggiungendo in modo preciso organi e tessuti specifici.
La capacità di navigare attraverso i fluidi corporei distingue i Flexibots, che possono completare una missione e dissolversi naturalmente all’interno dell’organismo. Una caratteristica essenziale di questa nuova tecnologia è rappresentata dalle dimensioni estremamente ridotte e dall’utilizzo di componenti elettronici ultrasottili, con uno spessore di pochi nanometri. I Flexibots vengono realizzati nei laboratori di Bolzano e rifiniti a Zurigo, presso l’ETH, uno dei centri di ricerca più avanzati al mondo. Questa progettazione e distribuzione su due fronti ha permesso lo sviluppo di un prodotto altamente specializzato , controllabile tramite campi magnetici e programmabile per rispondere a stimoli specifici, elaborando e trasmettendo dati in modalità wireless.
Le applicazioni dei Flexibots spaziano in vari ambiti, dalla somministrazione di farmaci, come chemioterapici mirati, fino alle biopsie mini-invasive. Grazie a questa tecnologia, gli interventi potrebbero risultare non solo meno invasivi, ma anche più precisi, riducendo tempi di recupero ed effetti collaterali per i pazienti. Gli stessi ricercatori ritengono che la diffusione di questa tecnologia possa migliorare enormemente le terapie personalizzate, offrendo nuove possibilità nel campo delle cure mediche.
Parallelamente, un altro team dell’ETH ha sviluppato una gamba robotica avanzata alimentata da muscoli artificiali. Questa protesi, dotata di grande agilità e adattabilità ai terreni più disparati, si distingue per la sua efficienza energetica, potendo adattarsi in modo dinamico senza l’uso di sensori complessi. Si tratta di un importante passo avanti nella robotica protesica, che potrebbe offrire ai pazienti un livello di mobilità e di naturalezza del movimento mai raggiunto prima.