Meta si trova a dover affrontare un’importante causa antitrust promossa dalla Federal Trade Commission (FTC), che accusa il colosso dei social media di aver consolidato la propria posizione dominante attraverso l’acquisizione di Instagram e WhatsApp, con l’obiettivo di eliminare possibili concorrenti. Questo procedimento segna una fase delicata per l’azienda di Mark Zuckerberg, che, nonostante i recenti successi finanziari con un trimestre dai ricavi record, si trova sotto pressione legale anche su altri fronti. In Brasile, infatti, Meta potrebbe dover rispondere economicamente per presunte mancanze nella protezione dei minori, una questione che si aggiunge alle preoccupazioni legali dell’azienda.
La causa antitrust in corso negli Stati Uniti, il cui esito è ancora incerto, potrebbe risentire di eventuali cambi di scenario politico e amministrativo. Il giudice distrettuale di Washington, James Boasberg, ha stabilito che la causa della FTC contro Meta potrà procedere, rigettando però una parte delle accuse. La FTC aveva originariamente avviato l’inchiesta nel 2020, affermando che le acquisizioni di Instagram e WhatsApp fossero state pianificate per limitare la concorrenza nel settore. Sebbene questa accusa iniziale fosse stata respinta, una versione modificata della denuncia ha ottenuto successivamente l’approvazione del tribunale, consentendo alla FTC di proseguire nella sua azione legale.
Meta ha cercato di far cadere le accuse, sostenendo che le acquisizioni hanno portato benefici ai consumatori, stimolando l’innovazione e rafforzando la competizione con altre grandi piattaforme, come YouTube, TikTok e iMessage di Apple. Tuttavia, il giudice ha respinto solo la parte della causa che accusava Meta di avere adottato pratiche anticoncorrenziali verso sviluppatori indipendenti, ai quali avrebbe limitato l’accesso alle proprie API, richiedendo di non competere con le sue app.
Dal canto suo, Meta difende la legittimità delle acquisizioni, ricordando che la FTC le aveva approvate anni fa, e che riaprire la questione sarebbe ingiustificato. Tuttavia, l’azienda resta cauta sul possibile impatto politico di questa vicenda. Con l’ipotesi di un cambio di amministrazione, la FTC potrebbe adottare un approccio più indulgente: Donald Trump, durante il suo mandato, si era mostrato meno ostile verso le grandi fusioni aziendali, e la presidenza dell’agenzia antitrust, attualmente guidata da Lina Khan, potrebbe passare a un leader meno avverso alle Big Tech.