Alla COP29 di Baku, Giorgia Meloni ha portato una visione pragmatica sulla transizione energetica globale, invocando un approccio basato sull’equilibrio e sull’uso di tutte le tecnologie disponibili. Durante il suo intervento, il Presidente del Consiglio ha sottolineato che nessuna singola alternativa ai combustibili fossili è al momento sufficiente a garantire stabilità e autonomia energetica. Per Meloni, la soluzione è un mix energetico che integri rinnovabili, gas, biocarburanti, idrogeno, cattura della CO2 e, in prospettiva, il nucleare da fusione. Quest’ultimo, definito una possibile rivoluzione, promette energia pulita, sicura e illimitata.
L’Italia, ha ricordato Meloni, sta già giocando un ruolo centrale nello sviluppo di questa tecnologia. Sotto la Presidenza italiana del G7, è stata organizzata la prima riunione globale sull’energia da fusione, promossa dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. L’obiettivo, secondo il Presidente del Consiglio, è trasformare l’energia da arma geopolitica a risorsa condivisa. Parallelamente, Meloni ha richiamato l’importanza di una nuova “diplomazia energetica” per rafforzare la cooperazione tra Nord e Sud del mondo, evidenziando il legame tra clima ed energia nel Piano Mattei per l’Africa.
L’Italia ha destinato gran parte dei quattro miliardi di euro del Fondo per il clima a iniziative in Africa, il continente meno responsabile delle emissioni globali ma tra i più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico. Eventi estremi come la siccità nel Corno d’Africa e le inondazioni del Sahel dimostrano l’urgenza di agire. Meloni ha ribadito il sostegno dell’Italia a programmi internazionali come il Green Climate Fund e il Loss and Damage Fund, promuovendo anche la partecipazione delle banche multilaterali di sviluppo.
In chiusura, Meloni ha parlato con tono accorato, citando l’importanza di lavorare per un futuro migliore, non solo per la sua generazione ma anche per quella di sua figlia. Ha richiamato il pensiero di William James, fondatore del pragmatismo: “Agisci come se tu potessi fare la differenza, perché la fai.” Una riflessione che ha segnato il suo messaggio di speranza e responsabilità.