Un prodotto molto conosciuto nel mondo dell’informatica e che da sempre accomuna tantissimi appassionati e il piccolo pc one board Raspberry Pi 5, l’ultima versione del piccolo dispositivo ha infatti introdotto tantissime novità con degli accessori rinnovati, un esempio il display touch arrivato alla seconda generazione dopo ben nove anni e che aumenta la propria risoluzione a 1280 X 720 pixel.
Come tutti i dispositivi di questo genere, anche quest’ultimo può essere spinto oltre i propri limiti, la CPU montata al suo interno la BCM2712, Quad core Arm Cortex A76, normalmente lavora a 2,4ghz, è stato constatato però che con un sistema di raffreddamento ad aria potenziato era possibile raggiungere i 3 GHz senza particolari difficoltà, ecco dunque che un utente esperto ha deciso di provare a battere il record tramite tecniche avanzate basate sull’azoto liquido con modifiche al circuito di alimentazione insieme alla sostituzione dell’oscillatore di cristallo.
Il mondo dell’overclocking ha però dovuto registrare una piccola battuta d’arresto legata all’esperienza condotta da SkatterBencher, noto overclocker che ha voluto cimentarsi nello spingere oltre i suoi limiti il piccolo computer tutto in uno, infatti, nonostante tutti gli accorgimenti, il dispositivo si è fermato a 3,4 GHz in benchmark con un massimo configurabile di 3,6 GHz.
Blocco del sistema ma lezione importante
Oltre la soglia indicata sopra il sistema andava completamente in blocco mostrando per una sorprendente resistenza alle varie tecniche utilizzate per la gestione delle temperature e del voltaggio che si dimostrano tipicamente efficaci su altre piattaforme meglio strutturate, l’utente però ha commentato definendosi soddisfatto dal momento che ha potuto così approfondire le proprie conoscenze Linux sperimentando modifiche hardware molto avanzate, l’unico mistero rimasto irrisolto è quello legato all’estrema resistenza del piccolo dispositivo all’overclock, mistero che sicuramente resterà ancora per largo tempo irrisolto dal momento che gli strumenti di sviluppo non sono disponibili e dunque non è possibile indagare a fondo sulla questione se non tramite esperimenti, proprio come quest’ultimo che vi abbiamo appena raccontato.