Apple non si avventurerà nel mercato degli anelli intelligenti. Lo afferma Tom Hale, CEO di Oura, azienda pioniera in questo settore dal 2015. Per Cupertino, il rischio di compromettere il successo dell’AppleWatch, infatti, sarebbe troppo alto. In quanto introdurre un nuovo dispositivo con funzioni simili potrebbe portare a una sovrapposizione pericolosa, danneggiando le vendite di uno dei suoi prodotti di punta.
Secondo Hale, Apple non è convinta del valore aggiunto che un anello smart potrebbe portare alla propria offerta. Di conseguenza, almeno per il momento, l’ azienda si limita a osservare le mosse dei concorrenti. Come Samsung, ad esempio, che sta investendo in questa nuova tecnologia. Ad ogni modo, il timore di sbilanciare un sistema ben consolidato frena qualsiasi iniziativa in questa direzione. Cupertino preferisce quindi rimanere concentrata su un unico prodotto indossabile, il Watch, piuttosto che disperdere risorse su nuovi fronti.
Un approccio vincente: Apple punta molto sugli smartwatch
La strategia di Apple è chiara. Ovvero proteggere e rafforzare l’AppleWatch come piattaforma di riferimento. Il gigante tecnologico dunque non intende rischiare di compromettere un equilibrio già perfetto, come quello di cui sta godendo attualmente. Nonostante la curiosità e i rumor sul possibile lancio di un anello smart targato Apple, Cupertino sembra quindi intenzionata a mantenere le distanze da questa categoria.
Un’eventuale svolta potrebbe verificarsi solo se dispositivi come il Galaxy Ring di Samsung riuscissero a imporsi sul mercato. In quel caso, Apple potrebbe reagire rapidamente, avendo già elaborato idee per un prodotto del genere. Per ora, però, la prudenza prevale. La filosofia aziendale della “grande mela” punta a innovare senza mai perdere di vista coerenza e qualità. Caratteristiche che le hanno dato sempre permesso di dominare il mercato tecnologico per anni.
La scelta di non lanciare uno smart ring riflette questa visione. Anche se il settore degli anelli intelligenti sembra promettente, Cupertino preferisce perfezionare i propri prodotti già esistenti senza correre rischi inutili. Una strategia che, ancora una volta, si dimostra vincente.