Stellantis ha ribadito un punto fermo durante il Tavolo Stellantis con il Governo: nessuna chiusura di stabilimenti né licenziamenti collettivi in Italia. Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane per Stellantis Italia, ha sottolineato che il gruppo intende mantenere la propria presenza industriale nel Paese, pur riconoscendo le difficoltà del settore.
Le rassicurazioni giungono in un momento critico per il settore italiano, con stabilimenti come quello di Mirafiori al centro di polemiche e preoccupazioni. La cassa integrazione prolungata alimenta timori sul futuro di questa fabbrica storica. È realistico pensare che tutto si risolva con le promesse di nuovi modelli? Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, resta cauto, richiamando Stellantis a maggiore impegno. Il Governo annuncia, intanto, un aumento del Fondo Automotive nella prossima manovra dopo i tagli. Questi fondi, tuttavia, non saranno utilizzati per nuovi incentivi come sperato, lasciando aperti interrogativi sulle misure effettive per sostenere il comparto. A cosa serviranno?
Nuovi modelli e prospettive future Stellantis
La strategia di Stellantis punta sulla produzione di nuovi veicoli per rilanciare gli stabilimenti italiani. A Melfi, nel 2025, debutterà una DS e la Jeep Compass elettrica, seguite da altre vetture nei due anni successivi. Una programmazione che mira a garantire occupazione e continuità. Ma saranno sufficienti queste innovazioni per invertire la crisi?
Anche Pomigliano guarda al futuro. La produzione della Panda proseguirà fino al 2029 e si studia l’arrivo di un modello aggiuntivo. A Cassino, invece, la Maserati Grecale sarà prodotta oltre il 2030, mentre un nuovo veicolo commerciale approderà ad Atessa. Nonostante gli annunci, restano dubbi. Il piano sembra solido, ma l’industria automobilistica italiana affronta sfide globali, dalla transizione elettrica alla competitività dei costi. I nuovi modelli riusciranno a garantire la sostenibilità delle fabbriche a lungo termine Il prossimo incontro del Tavolo Stellantis, previsto per il 16 dicembre, sarà decisivo. Il futuro del settore e degli stabilimenti italiani è ancora in gioco. Tra manovre contrastanti, rinnovi e incentivi, la situazione generale resta in bilico.