Google Foto, noto per offrire molto più di un semplice backup di immagini e video, ha introdotto un cambiamento importante. La funzione che permetteva agli utenti di condividere automaticamente l’intera libreria fotografica con il partner è stata modificata. Ora, solo le immagini e i video realizzati con la fotocamera del dispositivo potranno essere condivisi. Questo esclude screenshot o contenuti provenienti da altre app, come WhatsApp.
La notizia è emersa su Reddit, dove alcune persone, inizialmente, avevano ipotizzato si trattasse di un bug. Ma interventi attribuiti a dipendenti di Google hanno confermato che la modifica è stata intenzionale. In quanto il loro obiettivo è quello di cercare di soddisfare le “aspettative della maggioranza“. La nuova politica è stata anche ufficializzata nella guida di Google Foto. La quale specifica chiaramente l’impossibilità di condividere contenuti esterni alla fotocamera attraverso la funzione di condivisione partner.
Secondo alcuni osservatori, la decisione di Google potrebbe essere motivata dal desiderio di tutelare la privacy.
Impedendo la condivisione automatica di contenuti provenienti da altre app, si evitano infatti situazioni imbarazzanti. Come la trasmissione involontaria di screenshot riservati o immagini personali. Nonostante ciò, il gigante di Mountain View non ha fornito spiegazioni dettagliate sul perché di questa scelta, lasciando spazio a ipotesi e discussioni.Per chi desidera condividere anche contenuti esclusi, la soluzione resta manuale. Alcuni suggeriscono di modificare le immagini direttamente nell’app GoogleFoto per forzarne la visibilità. Anche se non esiste ancora una modalità ufficiale per aggirare la nuova restrizione. Ecco perché molti si sono lamentati dell’assenza di un’opzione personalizzabile che lasciasse loro maggiore libertà di scelta.
Il cambiamento, accolto con pareri contrastanti, sottolinea ancora una volta la sfida di bilanciare semplicità d’uso e la protezione dei dati personali. Insomma, mentre alcuni apprezzano l’intenzione di garantire una maggiore privacy, altri considerano la limitazione un passo indietro nella loro esperienza d’uso.