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La ricerca della ISS che potrebbe rivoluzionare la medicina terrestre

Mentre la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) continua a orbitare a 400 chilometri sopra la Terra, gli astronauti della Expedition 72 sono impegnati in esperimenti scientifici che potrebbero rivoluzionare la salute umana, sia nello spazio che sulla Terra. Tra i progetti in corso, Suni Williams e Nick Hague stanno conducendo ricerche nel laboratorio Kibo utilizzando la Life Science Glovebox. Qui analizzano campioni cellulari per studiare gli effetti del volo spaziale e delle radiazioni cosmiche sul sistema immunitario e sulla coagulazione del sangue. I risultati potrebbero non solo proteggere gli astronauti durante missioni di lunga durata, come quelle previste verso Marte, ma anche contribuire a trattamenti medici terrestri.

 

Le ricerche attuali sull’ISS

Parallelamente, Don Pettit e Butch Wilmore stanno utilizzando la Electrostatic Levitation Furnace (ELF), una fornace avanzata che opera in assenza di gravità. Questo strumento consente di studiare le proprietà termofisiche dei materiali ad alte temperature, aprendo la strada alla creazione di materiali più resistenti e innovativi, utili sia in campo spaziale che industriale. 

Nel segmento russo, i cosmonauti Ivan Vagner e Aleksandr Gorbunov stanno esplorando gli effetti della microgravità sul sistema digestivo, utilizzando dispositivi a ultrasuoni per monitorare i cambiamenti nell’apparato gastrointestinale dopo i pasti. Questa ricerca potrebbe svelare adattamenti unici del corpo umano in condizioni di assenza di peso, con implicazioni per future missioni e applicazioni mediche.

Oltre agli esperimenti, l’equipaggio è impegnato in operazioni di manutenzione. Vagner e Alexey Ovchinin stanno preparando le tute spaziali Orlan per una prossima passeggiata spaziale, mentre si occupano anche dello smaltimento dei rifiuti nella navicella cargo Progress 88, destinata al rientro sulla Terra.

Tuttavia, l’ISS si avvia verso il pensionamento. Entro il 2032, la stazione verrà gradualmente dismessa con un rientro controllato nell’atmosfera terrestre. Un veicolo SpaceX guiderà la sua discesa, in un processo che richiederà circa 18 mesi, segnando la fine di un’era straordinaria per la ricerca spaziale.

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Pubblicato da
Margherita Zichella